Martedì 19 agosto 2015
Il nostro lungo viaggio per la Scandinavia sta volgendo al termine e il tappone odierno, l’ultimo della vacanza, ci porterà a Stoccolma, dove passeremo gli ultimi giorni. Ci svegliamo alle 7:30 e per quando ci prepariamo, sono le 9. Passiamo riconsegnare le chiavi alla reception e partiamo alla volta della capitale svedese, distante circa 700 chilometri.
E’ una bellissima giornata di sole, calda, ovviamente senza traffico visto che siamo in mezzo alla natura, tra boschi, laghi e fiumi. Però, nonostante siamo in aperta campagna, le strade ci sono e purtroppo, ci troviamo in mezzo a lavori di asfaltatura che ci fanno perdere un sacco di tempo. Ci sono una serie di cantieri che lavorano in contemporanea e si estendono per almeno una decina di km e per passare, non basta semplicemente aspettare il verde del semaforo ma bisogna attendere una sorta di safety car che regola anche l’andatura.
Il pranzo ovviamente al sacco, qualche pausa fisiologica (e sigaretta per Gianluca) e alle 19:30, dopo più di dieci ore di viaggio, arriviamo finalmente al nostro hotel di Stoccolma, il Dialog (Dialoggatan 1, 141 75 Skärholmen).
E’ la mia terza volta a Stoccolma, la prima con auto al seguito. Il primo viaggio fu nel 2008 e scelsi un hotel in periferia ma vicinissimo ad una fermata della metro, la seconda volta, nel 2012, tutto l’opposto, con un hotel attaccato alla stazione centrale (e agli autobus), questa volta invece ho puntato sull’Ikea. Siamo a ben 17 chilometri dalla città ma abbiamo l’hotel con parcheggio gratuito e un autobus, sempre gratis, che di giorno fa la spola tra Ikea ed il centro città: una comodità incredibile.
Dopo giorni e giorni in mezzo alla natura, senza vedere molta gente, finalmente la grande città. Non vedevo l’ora di uscire e fare un bagno di folla, in una delle città che mi piace di più in Europa.
Usciamo alle 20:45, senza avere un idea di dove lasciare l’auto e perdiamo almeno mezz’ora prima di trovare parcheggio, sulla banchina, vicino al teatro dell’Opera. Mentre cerco di capire cosa bisogna fare, vicino al parcometro, passa una coppia di giovani a cui chiedo lumi e loro, gentilissimi, mi spiegano che dopo le 17 non si paga e mi dicono anche di fare attenzione (come scritto nei cartelli) al giorno in cui c’è il lavaggio stradale. Poi curiosi, vogliono sapere da dove veniamo e quando dico “Italia” gli si illuminano gli occhi. Ho trovato due svedesi amanti del nostro paese, con cui scambio anche quattro chiacchiere per qualche minuto.
Con questa cosa del parcheggio, ho risolto l’ultimo dubbio che mi rimaneva nell’organizzazione (avevo cercato lungamente una soluzione su internet, prima di partire) e la cosa mi sarà utilissima per una eventuale prossima vacanza. Quando si va nelle grandi città con l’auto è sempre un problema.
Lasciamo gli ormai amici svedesi quando sono le 21:45 e ci dirigiamo subito in centro, cercando il McDonald’s più vicino. Tempo un quarto d’ora e siamo già con le gambe sotto ad un tavolo a gustarci un buonissimo McChicken e senza dilungarci troppo (non abbiamo bisogno di stare seduto visto che veniamo da 11 ore di auto) usciamo subito a fare un primo giro per la città.
Passando al Sergels Torg, la piazza principale di Stoccolma, rimango impressionato dalla quantità di gente che dorme di fronte alle vetrine della Swedbank, sui due lati della banca. Ci saranno state una ventina di persone, forse anche qualcuna in più, che si sono accomodate, come se niente fosse, a dormire per terra.
Da Wikipedia: Sergels torg è una delle piazze principali di Stoccolma, intitolata allo scultore Johan Tobias Sergel. L’area pedonale della piazza è situata ad un livello più basso rispetto al manto stradale e si presenta con una pavimentazione di triangoli bianchi e grigi. A pochi metri di distanza svetta un obelisco di vetro alto 37 metri, progettato dall’artista Edvin Öhrström e denominato Kristallvertikalaccent, ai cui piedi giace una rotatoria per il traffico urbano. Sono numerosi gli edifici che si affacciano su Sergels torg: tra questi, sul lato sud, c’è il centro culturale Kulturhuset, che incorpora anche il teatro cittadino e il quartier generale della banca centrale svedese. In direzione est ha inizio il viale Hamngatan. Sul lato ovest si affacciano i grandi magazzini Åhléns City, dal cui incrocio parte il viale Klarabergsgatan, mentre sul lato nord svettano le Hötorgsskraporna, cinque grattacieli edificati tra gli anni ’50 e ’60 che lambiscono l’arteria Sveavägen. La piazza è oggi un punto di riferimento per ospitare manifestazioni politiche e popolari. È direttamente connessa alla stazione della metropolitana T-Centralen, accessibile dalla zona pedonale.
Proseguiamo il giro passando per la stazione centrale, fino ad arrivare al municipio, a cui credevo fosse possibile accedere, non dico all’interno, ma almeno ai giardini. Invece no, era tutto chiuso. Continuiamo fino a Gamla Stan, la città vecchia, con le caratteristiche case colorate della piazza e quindi Palazzo Reale, teatro dell’Opera, per finire al Berns, locale che ricordo con molta nostalgia dalla prima vacanza.
All’una e venti riprendiamo la macchina, alle 2 siamo in hotel ed alle 3 mi metto a dormire.