Sabato 10 agosto 2013
Anche se non ho mai fatto delle grandi dormite mattutine in vacanza, il fatto di aver incluso la prima colazione nella prenotazione, era sicuramente da stimolo per porre un limite alle nostre dormite e questa mattina ne è il classico esempio: ci svegliamo alle 10:15, giusto per poter usufruire della colazione che chiudeva alle 11.
Forse sarà perché è sabato ma torniamo in camera con immensa pigrizia e prima di prendere la difficile decisione di uscire passa ancora un’ora e mezza.
Usciamo a mezzogiorno e mezzo ed il cielo ci manda subito un segnale per farci capire come sarà la giornata: nel tratto dalla reception al parcheggio infatti, inizia a piovere. Per fortuna la prima meta della giornata è al coperto, per cui, anche piovesse, non sarebbe un grosso problema.
Arriviamo alla caratteristica torre della televisione (TV Tornis), nel lembo di terra in mezzo al fiume Daugava, quando mancano dieci minuti all’una e finché non siamo arrivati all’ingresso, sembrava fosse deserta. Non abbiamo visto una macchina ne tanto meno una persona su quell’isolotto. Solo una volta entrati nella struttura abbiamo trovate delle tracce di vita: la signora del ticket office.
Paghiamo 2,70 lat per salire e dopo una piccola attesa, arriva la guida che ci accompagna all’ascensore. Era evidente che ci fosse un ascensore per salire ma nonostante lo avessi usato e sia certo della sua esistenza, guardando la struttura dall’esterno, ancora non riesco a capire come sia possibile far passare un ascensore all’interno di uno di quei tre piedi delle struttura.
Da Wikipedia: La Torre televisiva e radiofonica di Riga (Rīgas radio un televīzijas tornis) è la struttura più alta in Unione Europea. E’ stata costruita tra il 1979 e il 1986 con finanziamenti del governo centrale dell’Unione Sovietica. Il suo punto più alto raggiunge i 368,5 metri, il che la rende la terza torre più alta in Europa (dopo la Torre Ostankino a 540 metri e la Torre della TV di Kiev a 385 metri e quattordicesima più alta nel mondo. C’è una piattaforma di osservazione intorno ai 100 metri (97) da cui si può vedere tutta la città.
La torre è costruita su un’isola chiamata Zakusala nel mezzo del fiume Daugava e la base della torre si trova a circa 7 m sopra il livello medio del mare. La torre è in grado di resistere a venti estremi fino a 44 m/s (98 mph) senza alcun segno evidente di vibrazioni .
Ci sono due ascensori, uno nel pilastro di nord-est e uno a sud-ovest mentre il terzo pilastro contiene una scala. La Tv Tower di Riga è una delle tre torri nel mondo costruite su 3 pilastri, le altre sono la Torre di Avala a Belgrado e Torre televisiva di Zizkov di Praga. La torre ha iniziato le trasmissioni nel 1986.
Una volta arrivati in cima, ho avuto come l’impressione di essere tornato indietro nel tempo, vedendo arredi, pavimenti, infissi e lampade, di una fattura di altri tempi, tipiche degli anni 80. Usando un termine molto in voga in questo periodo, potremmo parlare di vintage.
Abbiamo ascoltato una breve spiegazione da parte della guida e scattato le immancabili foto, in una ventina di minuti, dopodichè siamo scesi ed abbiamo fatto qualche foto anche dall’esterno. Ho cercato di far entrare ‘più torre possibile’ nell’inquadratura ma tutta intera era impossibile, vista la nostra posizione e l’altezza della stessa. Non era comunque un problema visto che con Photoshop sarebbe stato un gioco da ragazzi unire più foto e farla sembrare una sola.
Nel mentre stavamo scattando le foto da fuori, ha iniziato anche a piovigginare ma per fortuna sono riuscito a fare tutte le foto che volevo prima che la situazione degenerasse.
Ci rimettiamo in auto all’una e mezza e dopo l’isola di Zaķusala (quella dove ci trovavamo) avevamo deciso di vedere anche quella di Kipsala di cui avevo letto alcune cose interessanti. Lessi da qualche parte che prima dell’avvento delle industrie, nel XVIII e XIX secolo, era utilizzata prevalentemente dai pescatori che vi costruirono le loro case. Ci sono molti esempi, perfettamente conservati di ‘fishermen’s architecture’, con abitazioni in legno vecchie anche di 150 anni.
Abbiamo fatto un breve giro in auto, senza vedere niente di particolarmente attraente se non delle splendide casette con giardino, affacciate sul fiume, che erano una meraviglia. Anche il tempo non metteva proprio di buonumore con quel cielo grigio con pioggia a tratti. In un momento ‘asciutto’ siamo scesi dall’auto ed abbiamo fatto qualche foto all’altra sponda del fiume, dove sullo sfondo spiccavano tutte le torri della città e per non farci mancare niente c’era pure un veliero stile Amerigo Vespucci, una grande nave da crociera e tante piccole barchette ormeggiate.
Verso le 15:40 decidiamo di tornare in centro ed andiamo a visitare la Rīgas Doms, la cattedrale dedicata a Santa Maria, che è anche la più grande chiesa medievale nelle Repubbliche baltiche.
Da Wikipedia: La cattedrale di Riga (in lettone Rīgas Doms) è la principale cattedrale protestante della città. È stata costruita nel 1211 per volere del vescovo cattolico Albrecht von Buxthoeven fondatore della città, su una sponda del fiume Daugava. Dedicata a Santa Maria, È la più grande cattedrale medievale nelle Repubbliche baltiche. I lavori di costruzione della chiesa iniziarono nel luglio del 1211 all’esterno della primitiva cinta muraria che delimitava il perimetro della città. Ben poco si sa sulle successive fasi di costruzione ma certamente si velocizzò nel 1215 in seguito all’incendio che distrusse la principale chiesa di Riga. In un primo tempo si utilizzò come materiale da costruzione della pietra ma in seguito per i costi e le difficoltà nel reperire tale materia prima si ricorse ai mattoni. Nell’edificio coesistono diversi stili architettonici come il romanico, il gotico e il barocco a testimonianza dei continui rimaneggiamenti a cui il Duomo andò incontro nel corso dei secoli anche in seguito a incendi e distruzioni.
Dato che a poca distanza c’era anche la Cattedrale di San Giacomo (Sveta Jekaba Katedrale), per non farci mancare niente, siamo andati a visitare anche quella.
Da Wikipedia: La Sveta Jekaba Katedrale, è la chiesa cattedrale dell’arcidiocesi di Riga ed è stata consacrata nel 1225. In origine non era una cattedrale, funzione al tempo svolta dall’attuale cattedrale luterana della città. Nel 1522, durante la riforma protestante, l’edificio divenne la seconda chiesa luterana di lingua tedesca di Riga. Nel 1523 divenne la prima chiesa luterana di lingua lettone. Nel 1582 è stata affidata ai gesuiti come parte della Controriforma, quando Stefano I di Polonia della confederazione polacco-lituana ottenne il controllo della città. Nel 1621 è stata nuovamente data ai luterani dopo che Gustavo II Adolfo di Svezia occupò Riga. In tempi diversi si serviva come lingua svedese, lingua tedesca o una chiesa luterana lingua estone. Nel 1812 è stata utilizzata come magazzino alimentare dalle truppe napoleoniche. A seguito di un referendum, nel 1923 l’edificio è stato restituito ai cattolici come cattedrale, essendo ormai il duomo di Riga una cattedrale evangelica luterana. Ad oggi, la Cattedrale di San Giacomo è la residenza del Cardinale lettone della Chiesa Cattolica Romana.
Complice l’abbondante colazione, erano quasi le sedici e non avevamo ancora fatto pranzo ma appena ci è capitato a tiro il McDonald’s, ci siamo subito fermati, un po’ per la fame ma sopratutto per la stanchezza. Quando era ora di andarcene, scendendo le scale abbiamo visto una scena divertentissima: una coppia di sposi, in abiti da cerimonia e tre loro amici, stavano tranquillamente seduti e mangiavano panini e patate fritte.
Al momento di uscire, una brutta sorpresa, stava iniziando a piovere. Non c’erano molte opzioni con quel tempo, o si tornava in hotel oppure si andava in un luogo coperto. La scelta, visto che erano solamente le 16:45, è caduta sulla seconda possibilità, per cui siamo andati alla Galerija Centrs, i grandi magazzini del centro storico (Vecrīga).
L’abbiamo girato quasi completamente in tutti i suoi piani, per circa un’ora, e visto che non la smetteva di piovere, ad un certo punto ci siamo rassegnati e siamo corsi alla macchina. Alle 18 in punto eravamo in camera ad asciugarci.
Continuava a piovere, più o meno intensamente e decidere di uscire non era facile ma quando si erano fatte le 22, non abbiamo potuto esimerci. Se non fossimo usciti subito avremmo rischiato di non trovare più un ristorante aperto e questo ci ha convinto definitivamente.
Saliti in macchina, ci siamo diretti al Ristorante Da Sergio, ovviamente italiano, di cui mi avevano parlato molto bene su Facebook delle persone che già c’erano state. Siamo arrivati un po’ tardi, visto che erano le 22:45 ma pensavamo che di sabato non ci sarebbero stati problemi. Questi invece stavano per chiudere (credo alle 23) ma ci hanno fatto entrare lo stesso a patto di fare alla svelta (non ce l’hanno detto esplicitamente ma si capiva).
Dal sito del ristorante: Nel ristorante ‘Da Sergio’ avete l’unica opportunità, in Riga, di assaporare i capolavori dei maestri della cucina italiana, che periodicamente partecipano alle manifestazioni organizzate dall’ A.N.P.I.R (Associazione Nazionale Pizzaioli e Ristoratori). Vi aspettano pizza, pasta e le altre meraviglie della cultura gastronomica italiana. Non da meno, potrete degustare gli ottimi vini italiani offerti nella nostra ampia gamma.
Ordiniamo due pizze che ci vengono portate in pochissimo tempo e dopo mezz’ora eravamo già fuori dal ristorante. Erano le 23:20 e non sapevamo di preciso cosa fare, così, visto che non eravamo molto distanti, siamo andati a vedere la discoteca Studio 69. Facciamo un lungo giro con l’auto per trovarla ed una volta raggiunta ci siamo resi conto che il ristorante era proprio dietro l’angolo.
Siamo rimasti qualche minuto in macchina, guardando verso l’ingresso e visto che nel frattempo aveva anche terminato di piovere, siamo pure scesi per vedere meglio. Purtroppo era ancora presto e di gente che entrava se ne vedeva veramente poca. Decidiamo quindi di tornare in centro per vedere se ci fosse un po’ di movimento ma una volta arrivati abbiamo visto una desolazione incredibile.
Aveva smesso di piovere ma il suolo era bagnato e c’erano anche delle grosse pozzanghere. Dai locali all’aperto veniva della musica ma lo loro sedie erano desolatamente vuote e dopo una passeggiata in cerca di vita piuttosto infruttuosa, siamo tornati allo Studio 69.
Nel frattempo si erano fatte le 0:45 e di gente ne iniziava a circolare parecchia. Entriamo senza problemi ed una volta all’interno, rimaniamo estasiati da tanta bellezza. Credo che a livello di donne, sia stata la migliore discoteca che abbia mai frequentato. Anche la musica non era da meno ed il dj alternava brani russi a musica internazionale, praticamente la stessa che si ascoltava in Italia.
Siamo rimasti fino alle 3:15 ed ho messo anche un video su Youtube della serata. Alle 3:45 siamo tornati all’hotel e come tradizione, non mi sono messo a dormire prima delle 5:15. Maledetto computer!