Sabato 2 maggio 2015
Sveglia alle 7:30 perché per noi la vacanza è visitare più cose possibili e non dormire, come possiamo fare tranquillamente a casa. Ci troviamo tutti insieme alle 8:40 e dopo la colazione al Mac vicino all’hotel, alle 9:30 partiamo per il centro.
Nella notte mi ero informato sui parcheggi ed avevo chiesto anche alla reception per conferma: il modo migliore e più economico per raggiungere il centro era quello di lasciare la macchina all’Amstel Arena (lo stadio dell’Ajax) e prendere la metro. In questo modo avremmo pagato un prezzo irrisorio per l’auto e con 7,50 euro a testa avremmo avuto degli abbonamenti per girare comodamente con i mezzi pubblici.
Saliamo sulla metro alle 10 in punto e dopo un quarto d’ora eravamo a destinazione.
Visto che volevo lasciare assoluta libertà a Claudio e Lina perché magari le cose che volevo vedere io non avrebbero interessato loro e viceversa, decidiamo di separarci. Gianluca rimaneo con me ma non per molto.
Come prima cosa passiamo alla “succursale” olandese del famosissimo museo di San Pietroburgo ed entriamo a vedere l’Hermitage Amsterdam ma la cosa non ci piace molto, sia per il tipo di opere esposte ma anche per il prezzo non proprio “amichevole” ed usciamo quasi subito.
Passiamo quindi al museo Van Gogh che però a Gianluca non interessa più di tanto e senza fare troppa pressione, gli dico che io vado e che ci saremmo sentiti telefonicamente quando sarei uscito. Faccio il mio bel biglietto (17 euro) ed alle 11:30 mi metto in fila, una lunghissima fila, una stramaledetta lunghissima fila chilometrica!
Per fortuna però è venuto a soccorrermi un angelo, ossia una delle persone che lavorano al museo che girava per la folla spiegando dove accodarsi perché quello che era un lungo serpentone in quel posto, molto ma molto più avanti si divideva in 4/5 corsie. E’ stato solo a quel punto, dopo solo una ventina di minuti di attesa che ho capito che il mio biglietto prevedeva l’ingresso a mezzogiorno e così, mancando poco, sono corso in avanti fino a quasi davanti l’ingresso a prendere posto nella fila corretta.
Entro poco dopo le 12 ed inizio a girare per le varie sale in cerca dei capolavori più famosi di Van Gogh. Magari erano famosi anche gli altri ma i top, quelli universalmente noti, per me che non sono un addetto ai lavori erano i vari Girasoli, Notte Stellata, Mangiatori di patate, Il caffè di notte, La camera di Vincent ad Arles.. etc.
Purtroppo però molti di questi non “risiedono” in quel museo ed altri sono in giro per mostre, così alla fine, quelli che ho potuto vedere nei quattro piani di esposizione sono stati i Girasoli, La camera di Vincent ad Arles ed un paio di autoritratti.
Immancabile lo shop al piano terra ma con quei prezzi, aggiungendo qualcosina sono sicuro che si riusciva a comprare un dipinto originale.
Esco alle 13, cerco Gianluca ma senza successo e nel frattempo che aspetto la sua chiamata passo a mangiare al solito McDonald’s. Ci ritroviamo subito dopo in piazza Dam ma quando mostro interesse per il Palazzo Reale, lui non mi sembra molto convinto. Risultato: vado a visitarlo da solo.
Alle 14:45 entro al “Koninklijk Paleis Amsterdam” (10 euro) e dopo essermi fornito dell’utilissima audioguida, ho inizio a girare per le varie stanze. Bel palazzo imponenente, con una storia di municipio e tribunale e solo successivamente palazzo reale. Si può visitare tutto il primo piano e un po’ del piano terra, non è particolarmente affollato. In molte camere si può guardare e fotografare ma non entrare. Merita una visita ma solo dopo aver visitato altri luoghi più particolari e ricchi di arte e storia di Amsterdam.
Da Wikipedia: Il Koninklijk Paleis Amsterdam (Palazzo Reale) è un edificio situato nella centrale piazza Dam. È noto anche come municipio di Amsterdam; infatti, fu costruito per ospitare la sede del municipio, ma poi fu trasformato in residenza reale. La struttura, esempio di barocco olandese, sorse a partire dal 1648, anno dell’indipendenza dei Paesi Bassi, su progetto di Jacob van Campen. A pianta rettangolare, presenta una rigorosa successione di aperture su ogni prospetto, così da far assumere all’edificio un carattere severo ed imponente. L’asse centrale della facciata principale è sottolineato da un avancorpo sormontato da un frontone.
Dopo un ora esco dal palazzo e ritrovo Gianluca con cui giriamo un po’ per la città. Proviamo a vedere il museo della Heineken (Heineken Experience) ma troviamo l’ennesima lunghissima coda all’ingresso e così ci tocca rinunciare. Camminando tra la folla, senza una meta precisa, ci troviamo nei pressi della stazione centrale dove vediamo poco distante una bella chiesa e decidiamo di entrare per visitarla, sperando che per lo meno in quel posto non ci fosse la fila che avevamo incontrato ovunque.
Leggendo la targa all’ingresso scopriamo che si tratta della Basilica di San Nicola e scopriamo tra l’altro che è il patrono non solo di Bari ma anche di Amsterdam ed in generale dei marinai. L’edificio in stile neorinascimentale è stato costruito verso la fine del 1887. L’interno è imponente è comprende ben tre navate, molto bello il soffitto di legno e le decorazioni medioevali con santi, stemmi e scene bibliche.
Appena usciamo dalla chiesa contattiamo Lina e Claudio e decidiamo di trovarci nei pressi della stazione. Una volta arrivati saliamo tutti in metro e torniamo alla macchina. Con un super tifoso come Gianluca, uno stop davanti allo stadio era quasi obbligatorio e gli ho fatto un bel servizio fotografico per fare il figo con i suoi amici “pallonari”. Alle 18:30 lasciamo l’Amstel Arena e dopo un quarto d’ora siamo all’hotel.
Nemmeno due ore di meritato riposo e alle 20:40 usciamo di nuovo. L’intenzione era di tornare allo stadio e fare come la mattina ma c’era un piccolo particolare: le corse serali della metro non erano della stessa frequenza di quelle durante il giorno e dopo una lunga attesa, con il rischio di trovarci nei casini per tornare a prendere la macchina, alla fine abbiamo deciso di salire sulla nostra bella Audi e tentare la fortuna (trovare un parcheggio) in centro.
Partiamo alle 22 dall’Amstel Arena ed affidandoci al preziosissimo navigatore ci dirigiamo verso la capitale. Ad un certo punto troviamo dei lavori e conseguentemente la strada bloccata, facciamo un giro intorno all’isolato cercando di far ricalcolare il percorso, sperando di trovarci fuori dai lavori ma come per magia ci ritroviamo nella stessa strada. Proviamo a fare un giro diverso ma tra sensi unici e strade senza uscita, porca vacca, ci siamo trovati ancora nel punto in cui la strada era bloccata.
A quel punto dico a Gianluca di fare inversione e provare l’ennesima percorso ma con l’agitazione dovuta al fatto di non riuscire a venirne fuori, durante la retromarcia colpisce violentemente un “panettone” di cemento che non aveva visto. Ci siamo detti: quà abbiamo fatto un macello e ci costerà probabilmente molto caro. Come al solito infatti, confidando nella fortuna ma soprattutto nell’abilità del pilota, per risparmiare sul noleggio, non avevo sottoscritto la kasko e se fino a quel giorno era andato tutto bene, con quella botta ci saremmo giocati la franchigia. Si perché comunque non avremmo dovuto ripagare tutto il danno ma solamente una franchigia che non ricordo se fosse 700/1000 o 1500 euro.
Siamo scesi dall’auto a constatare il danno ma stranamente non è che fosse poi così evidente ma il giorno dopo l’avremmo ricontrollato alla luce del sole.
Ci rimettiamo in auto e per fortuna siamo riusciti a riprendere la retta via. Siamo arrivati in centro ma che più centro non si può, senza nemmeno sapere se fosse permesso o meno. Dopo innumerevoli giri tra i canali, battendo palmo a palmo le stradine ed i vicoli della città, riusciamo finalmente a trovare un parcheggio di cui non eravamo nemmeno sicuri della correttezza e comunque dopo quasi un’ora di impazzimento. Scendiamo dall’auto alle 23 ed affamati come dei caimani, con la paura di non trovare cucine aperte, ci buttiamo dentro il primo ristorante che troviamo. Mi mangio anche un bel piatto di spaghetti, alla faccia di quelli che dicono che bisogna mangiare cibi locali quando si va in vacanza.
Poco prima di mezzanotte usciamo dal ristorante e ci dirigiamo verso Piazza Dam, per vedere se ci fosse movimento ma di gente non ce n’era tantissima e l’unica cosa che facciamo, sono alcune foto con il bellissimo Palazzo Reale tutto illuminato.
Proprio mentre tento di fare un autoscatto con il Royal Palace, dopo aver appoggiato il cavalletto ed essermi messo in posa, accade un fatto simpatico e curioso: mi si avvicina una bellissima ragazza e prendendomi sotto braccio si mette in posa accanto a me. Poco dopo arrivano anche le sue tre amiche che nel frattempo erano rimaste in disparte e ci siamo fatti le foto tutti insieme. Che mitiche!
Visto che la gente era quasi tutta nel Red Light District, abbiamo fatto un giro anche là ma senza fare troppo tardi e verso l’una siamo andati alla macchina, per fortuna poco distante, e all’1:45 eravamo in hotel.