Partiamo con molta calma, dopo la sveglia delle 8:15, per andare a visitare il parco di Sigulda, poco meno di 70 chilometri da Riga. Ci mettiamo in auto alle 10:15 e in un'ora circa arriviamo a destinazione. Parcheggiamo nei pressi della stazione ferroviaria, molto bella, dai colori pastello, con un enorme Laima Clock al centro della piazza adiacente. Cerchiamo di capire da dove iniziare, diamo una vista a qualche cartello e finalmente abbiamo chiara la situazione e ci spostiamo in auto all'interno del parco, fino ad un parcheggio nei pressi della prima cosa da visitare: la grotta di Gūtmaņa. Oltre ad essere la grotta più vasta creatasi grazie al fenomeno dell’erosione in tutta la regione del Baltico e ad essere il luogo in cui si consumò la tresca segreta fra la Rosa di Turaida e il suo amore, la leggenda narra che l’acqua che vi scorre all’interno abbia il potere di guarire nonché di ringiovanire. Ma questo purtroppo lo abbiamo scoperto solamente arrivati a casa e quindi non abbiamo potuto approfittarne. La sua particolarità sono le centinaia di iscrizioni incise nella tenera roccia delle pareti, le più antiche risalgono alla fine del 1600 e sono il motivo per cui la grotta è un sito storico protetto. Partiamo dalla famosa grotta e procediamo a piedi, nel bosco, per una distanza imprecisata ma sicuramente troppo lunga, quando ad un certo punto, a peggiorare la situazione, ci si mettono anche delle scale. Una scalinata che sembrava non finire mai e che ci ha impegnato per una ventina di minuti. Arrivati in cima, seguiamo le indicazioni per il castello di Krimulda, a soli 480 metri di distanza. Più che un castello medievale, come ci saremmo aspettati, quello che troviamo sono solamente delle rovine e dopo averci girato un attimo intorno, proseguiamo il nostro cammino. Giungiamo a quello che dovrebbe essere il nuovo castello, un grosso palazzone piuttosto malmesso, che però è in uso per un centro di riabilitazione e non è aperto al pubblico. Torniamo quindi sui nostri, passi fino a quando vediamo la possibilità di scendere con una funivia, ci avviciniamo e notiamo un cartello in cui c'è scritto che i biglietti sono terminati. E vabbè, tanto è tutta discesa, facciamocela a piedi. Lungo il tragitto facciamo la conoscenza di una ragazza coreana, di cui non ricordo assolutamente il nome, che ci chiede aiuto per poter raggiungere il castello di Turaida. Dato che era la nostra tappa successiva, arrivati al parcheggio, le diamo un passaggio in auto e ce l'accompagniamo. Il castello di Turaida è il fulcro di un bellissimo e curato parco naturalistico-archeologico. Una fortificazione importante dell’arcivescovado di Riga. L’inizio della sua edificazione risale al 1214, al posto di un antico forte livone in legno, andato distrutto. È uno dei monumenti più studiati nei Pesi Baltici. All’interno del complesso del castello si possono visitare le strutture, gli interni medievali e le mostre sull’andamento della loro costruzione, sull’architettura e sugli eventi del territorio sotto la giurisdizione del castello di Turaida nel contesto storico lettone ed europeo. Dalla torre del castello si può ammirare il panorama stupendo ed incontaminato del parco circostante ma all'interno non c'è praticamente nulla. Fatto qualche foto, salutiamo la nostra amica e torniamo all'auto, fermandoci solamente in un paio di case-museo durante la discesa. Ci spostiamo in auto per vedere le ultime cose al Turaidas Muzejrezervāts, come la chiesa luterana Turaidas evaņģēliski luteriskā baznīca (nulla di particolare all'interno) e a seguire il Siguldas Viduslaiku pils, le rovine del castello medievale di Sigulda, dove, al costo di due euro, si accede ad una delle torri rimaste (parzialmente ricostruita), in cima alla quale si può ammirare il panorama del fiume Gauja che attraversa le gole li attorno. Tra la torre e i resti del castello, un grande spiazzo con un enorme palco e centinaia di posti a sedere: era in programma un festival musicale con artisti anche importanti, chiamato Sunset festival. Per finire, giochiamo un po' con degli strumenti di tortura medievali presenti in loco, come la gogna nella quale mi infilo, e alle 17 riprendiamo la strada di casa per tornare in hotel, dove, dopo un pit stop in un supermercato, arriviamo alle 18:30. Usciamo alle 22 e lungo la strada per il centro città, ci fermiamo al nostro nuovo ristorante preferito di Riga: il Lido. A seguire un giro in centro, non particolarmente entusiasmante per la scarsa presenza di persone, e verso mezzanotte ce ne andiamo e torniamo al Toss Hotel. Clicca per ingrandire e leggere il commento |
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