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Venerdì 6 Febbraio
Secondo viaggio a Barcellona, a distanza di poco più di un anno (lo scorso è stato ad ottobre 2007) ed il quarto in totale in Spagna, essendo già stato a Torremolinos e Lloret de Mar da giovane.
Per questa vacanza sono riuscito a trovare 3 compagni di viaggio: Gianluca, con cui ero già stato in Svezia nell'estate 2007 e a Dublino lo scorso anno, Maurizio che mi segue sempre e su cui posso contare e Simone che ci aveva accompagnato in Polonia lo scorso novembre.
La partenza venerdì 6 febbraio alle 12:30 ma dei 4, uno è venuto a mancare per problemi di lavoro. Gianluca non ce l'ha fatta.
Dopo due nette di autostrada, alle 15:15 abbiamo parcheggiato all'interno dell'aerostazione di Bologna. Avremmo lasciato l'auto fuori dall'eroporto, per non pagare il posteggio, ma c'era il diluvio universale ed abbiamo optato per il parcheggio coperto.
Appena entrati ci siamo diretti al controllo bagagli dove uno di noi (Maurizio) a cominciato a vivere un dramma. Era il suo turno, i poliziotti lo guardavano e lo invitavano ad entrare e lui che si toccava, frugava in tutte le tasche, apriva il bagaglio fino a quando si è reso conto di... non aver preso la carta d'identità! Incrediiiiibbile!!!
Dopo aver controllato in tutti i nascondigli possibili ed accertato che il documento era rimasto a casa abbiamo pensato un po su cosa fare e la risposta è stata: inventarsi qualsiasi cosa pur di partire.
I poliziotti non si sono preoccupati molto della carta d'identità quanto del biglietto ed al controllo bagagli siamo passati senza troppi problemi.
Una volta all'interno dell'area partenze siamo andati a parlare con un responsabile, una poliziotta carina e simpatica che ci ha detto che pur riuscendo a partire, al rientro ci sarebbero stati sicuramente problemi. Ha anche aggiunto che, se fosse capitato a lei, sarebbe partita lo stesso.
Abbiamo seguito il suo consiglio e ci siamo diretti al gate dove vedo una ragazza della Ryan e le espongo il problema di Maurizio. Il suo sguardo era già abbastanza eloquentemente ma poi ci ha aggiunto anche il sonoro, che ci ha gelato: "assolutamente non si può". Però ci ha rimandato al banco del check-in per vedere se si poteva fare un miracolo.
Abbiamo fatto una corsa, visto che stavano per chiudere, e siamo arrivati al banco, al piano di sotto, trovando ancora l'assistente di volo. Le abbiamo raccontato la situazione e ci ha detto che c'erano due problemi: 1-il numero del documento sul biglietto doveva essere identico a quello presentato all'imbarco 2- come scritto anche sul biglietto, Ryanair non accetta la patente di guida come documento valido.
Ciao Maurizio, la tua vacanza finisce quì.
Accettata la sconfitta, siamo tornati nell'aera partenze dove ci attendeva Simone, Maurizio ha preso il suo trolley e mestamente ci ha salutato per tornarsene a casa. Simone ed io invece siamo partiti regolarmente, senza problemi ed in perfetto orario.
Appena atterrati in Spagna il primo sms è stato per il nostro amico sfortunato: "ciao Maurizio, noi siamo appena atterrati, tu dove sei?" e quando mi ha risposto "io ancora ad Ancona nord" siamo scoppiati a ridere.
La durata netta del volo è stata di appena 70 minuti (17:15-18:25) per un costo irrisorio di 38 euri a cui abbiamo dovuto sommare i 21 euro dell'autobus da Girona (aeroporto Ryanair) a Barcellona che dista un centinaio di km.
Alle 20:15 siamo arrivati alla Estaciò du Nord (stazione degli autobus) ed avendo scelto un ostello nelle vicinanze, dopo nemmeno 30 minuti eravamo all'interno del Mediterranean Youth Hostel.
Siamo stati accolti da una graziosa ragazza alla reception, alla quale ho esposto, nel mio inglese stentato che avevamo prenotato per quattro ma eravamo solamente in due. Le ho chiesto se fosse stato possibile non pagare la stanza dei nostri due amici sfortunati ma l'unica cosa che sono riuscito ad ottenere è stato di pagarla solo per una notte invece di due. Vabbè, meglio di niente.
Eravamo preparati sulla pessima qualità dell'ostello, letta dai commenti su internet ma devo dire che non era poi così male. La camera era oggettivamente piccola, si passava a stento ai lati del letto ma non dovendo fare ammucchiate ci si stava. Il letto era si corto (cioè regolare) ma mi arrivava fino alle caviglie e non aveva nemmeno le sponde in fondo che davano fastidio. Non c'era nulla per appendere i giacconi ma organizzandosi si trovava un posto per appoggiarli. In compenso avevamo due comodini con abatjour funzionante ed il bagno era quasi regolare, pulito e c'era anche la vasca (per le trote credo).
C'era una strana regola riguardo la doccia: si poteva fare solo dalle 8 alle 23. Non era poi un grosso problema perché non era in programma di svegliarsi prima dello 8. Giusto il tempo di prendere possesso della nostra "suite" e poco dopo, alle 22:15, siamo usciti in cerca di movida e soprattutto di cibo.
Il nostro ostello era a circa un km da Plaza de Catalunya che abbiamo raggiunto in pochi minuti e da li abbiamo preso in direzione Rambla dove era concentrata la maggior parte delle persone. La situazione di quella via era identica a come me la ricordavo della volta precedente: piena zeppa di prostitute (nere e brutte) e di uomini dalla pelle olivastra che offrivano dalla bamba alla birra, tutto il materiale da sballo. Un bell'ambientino che non capisco il motivo per cui non venga bonificato dalla polizia.
Poco prima delle 23 siamo entrati in un pub (Bar International Beer) in una via parallela alla Rambla dove Simone ha potuto finalmente mangiare ed io gustarmi una bella birra. Il pub era molto carino ma la camerira di più!
Mangiati e bevuti, siamo usciti a cercare qualche "punto di interesse" che avevo annotato sulla mappa della città.
Per semplice curiosità siamo passati davanti al Bagdad, un locale famoso in tutta Europa ma l'ingresso a 90 euri ci ha tolto ogni minima perplessità sull'entrare o meno.
A mezzanotte e mezza abbiamo trovato il Jamboree, di cui mi avevano parlato molto bene alcune persone contattate su skype (di solito preparo così la lista delle attarzioni da visitare). Locale tipico polacco (anche se eravamo a Barcellona), con una scalinata all'ingresso che portava al piano interrato, costruito interamente a mattoni. Aveva appena terminato di suonare un complesso e dal pianoforte alla batteria presenti sul palco, credo che fosse consuetudine ospitare live concerts. Di gente ce n'era pochina ma grazie a Dio erano in gran parte ragazze.
Dopo aver tentato inutilmente un contatto con una bionda abbiamo deciso di cambiare aria: uscire prima possibile dal quel cesso di locale!
All'una eravamo di nuovo a cercare una discoteca, un club, un pub, una cantina! qualsiasi cosa con un po di gente. Abbiamo chiesto a tutti quelli che abbiamo incontrato, compresi tassisti di risciò ma nessuno ci ha saputo dire niente. Sembrava che a Barcellona non ci fossero discoteche. Alle 2 siamo andati a dormire.
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