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Sabato 31 Maggio
Per questo viaggio ho raccolto il massimo di adesioni fin'ora, addirittura 6. I miei colleghi di lavoro Donato, Mattia, Simone ed Andrea, più due amici di Andrea: Lorenzo e Giuseppe.
Ho messo la sveglia alle 4:30, essendo il ritrovo alle 5 a casa mia, ma quando sono sceso ho visto solo Simone e Mattia (Andrea e gli amici ci aspettavano all'ingresso dell'autostrada), Donato ancora non era arrivato e la cosa un po mi preoccupava. Dopo un po l'ho chiamato e mi ha detto che stava arrivando. E' andata bene! Pensavo mi dicesse che lo avevo svegliato io. Alle 5:12 è arrivato anche "caval Donato" ed abbiamo raggiunto gli altri.
Alle 5:25, con un ritardo di solo 10 minuti sulla tabella di marcia siamo partiti alla volta dell'aeroporto di Forlì dove siamo arrivati alle 7:30. Siamo decollati alle 8:40, in perfetto orario (altro che Alitalia!) ed abbiamo toccato il suolo tedesco con largo anticipo, un'ora e 5 minuti invece dell'ora e 20 prevista ma il tempo che abbiamo guadagnato lo abbiamo perso tutto al banco dell'Avis dove avevamo prenotato ben due auto.
Per quella di Andrea non ci sono stati grossi problemi, tranne per il fatto che aveva prenotato l'auto in un aeroporto diverso ma avendone alcune a disposizione, non hanno avuto difficoltà a dargliene una diversa ed ha addirittura potuto scegliere al momento, prendendosi una Mini cabrio.
A me è successo un problema un pochino più grande, non avevo portato la carta di credito con cui avevo fatto la prenotazione. Credevo che avendo già pagato non mi servisse più (avevo comunque il bancomat e la postepay), invece questi succhiatori di sangue dell'Avis volevano 400 euro di cauzione e solo con carta di credito non electron. Appena ho detto alla gentile signorina che me ne ero dimenticato mi ha detto che non c'è problema e mi chiede di scrivere in un foglio la ditta per cui lavoro, l'indirizzo, l'email ed il numero di telefono (come cavolo faceva a sapere che eravamo 4 colleghi di lavoro?). Non capendo cosa volesse dalla mia ditta le faccio chiedere spiegazioni da Donato che parla inglese meglio di me e ci dice che è solo la procedura. Subito dopo ci ha detto che era tutto ok ci ha dato i documenti da firmare. Quando ho preso i documenti per firmare, ho notato che c'era scritto un nome diverso dal mio. Sono tornato al banco a chiedere spiegazioni ed è successo un macello.
Ha cambiato il nome e ristampato i documenti ma a quel punto era indispensabile la carta di credito perché evidentemente l'altro viaggiava per lavoro mentre noi eravamo in vacanza. Non avendo nessuno di noi una carta di credito propongo la mia electron che nonostante di solito non venisse accettata, in quella situazione di caos l'avrebbero presa. La strisciata e mi ha detto che non bastava, c'erano 216 euro ed a lei ne servivano 400. Ho chiesto ai compagni ma nessuno aveva carte di credito mentre Andrea era già partito ed aveva pure il cellulare spento. Alla fine, dopo una estenuante trattativa, mi ha preso 200 euro dalla postepay ed accettato 200 euro in contanti (caso più unico che raro credo) dicendo che poi me li avrebbero riaccreditati nella electron.
Alle 11, dopo più di un'ora, finalmente avevamo le chiavi della macchina in mano e potevamo uscire nel parcheggio e cercarla. Abbiamo seguitoo le indicazioni che ci aveva dato la ragazza e ci siamo trovati in un parcheggio sterminato dove non avendo veduto nessuna indicazione, abbiamo girato inutilmente per 20 minuti. Du palle! Alla fine, tornando un pochino indietro, abbiamo visto finalmente la scritta "AVIS" semi nascosta ed abbiamo trovato la nostra auto: una bellissima golf fiammante, colore a parte, identica alla mia.
11:30 siamo partiti alla volta di Bruxelles, prima tappa del nostro viaggio, mentre Andrea si era diretto subito ad Amsterdam. Per l'andata avevamo deciso di far guidare Simone in quanto Mattia era troppo giovane (per guidatori sotto i 25 anni bisogna pagare un sovraprezzo) e Donato, a detta di tutti, non sa guidare. Io ovviamente al navigatore che nessun altro sa usare come me.
Abbiamo traversato la foresta tedesca e visto paesaggi bellissimi ma spesso dovevo dire a Simone di rallentare perché, entusiasta della macchina, camminava come un assassino.
Alle 15 siamo arrivati a Bruxelles che ci si è presentata come una città dai due volti, enormi grattacieli e parte storica, tutto in un mix perfetto. Dopo aver girato un po per trovare l'ostello (e dove poter lasciare la macchina), alle 15:30 avevamo fatto il check-in dell'ostello ed eravamo nelle nostre camere: due belle doppie pulite e spaziose. Facendo gli abbinamenti per dormire, avevo escluso subito Simone come mio compagno perché ricordavo che a Londra russava come un camionista bulgaro e, tra Donato e Mattia, ho scelto il secondo perché lavoriamo nello stesso ufficio. Per la serie Dio li fa poi li accoppia, dopo qualche istante Simone e Donato vengono da noi a chiedere se avessimo trovato gli asciugamani in camera. A dire il vero mi sarebbe parso strano il contrario, come pensavano di trovare gli asciugamani in un ostello? E comunque io e Mattia li avevamo portati. Fatto sta che sono usciti, hanno trovato un supermercato e se li sono comprati.
Dopo circa un'ora siamo usciti a cercare qualcosa da mangiare e dove potevamo andare se non al più global dei ristoranti? Ovviamente McDonald's che oltre che fare un cibo mangiabile, di solito è anche pieno di gnocca.
Appena finito di mangiare ci siamo diretti di fretta alla Grand Place (piazza pricipale) dove dovevamo incontrare la mia amica Benedetta ed una sua vicina di casa. Alle 18:20 l'incontro, programmato da giorni e giorni, sembrava una scena da "Carramba che sorpresa". Incontriamo Benedetta e facciamo la conosceza di Vania, una sua amica molto carina, le quali prima di accompagnarci all'ostello per farci dare una sistemata, ci mostrano il monumento più importante della città, il Manneken Piss, uno stupidissimo bambino che fa la pipì. Del resto cosa ti vuoi aspettare da un paese che ha come piatto tipico le cozze con le patate fritte?
Alle 19:30 siamo passati brevemente all'ostello a cambiarci per la serata e dopo un quarto d'ora siamo finalmente potuti uscire con le nostre amiche. Per primo siamo ritornati alla Grand Place dove dovevamo incontrare un'altra ragazza, una deliziosa signorina tedesca dal nome impronunciabile che per comodità chiameremo Roberta. Messo su questo splendido gruppetto siamo andati prima in una birreria e poi, con la fame che era arrivata, in una creperia a mangiare delle poercherie. Appena usciti siamo tornati di nuovo in piazza dove abbiamo completato il gruppo con un'altra amica di Benedetta con il fidanzato ed un amico. A questo punto, quasi a mezzanotte, siamo andati in un pub irlandese dove il fumo quasi ci soffocava ma c'era buona musica e tanta gente. Siamo rimasti per circa un'ora e poi, io a Mattia, abbiamo riaccompagnato a casa le tre ragazze in auto, visto che i mezzi pubblici non passavano più e quelle poverine vivevano in un quartiere molto pericoloso.
Alle 2:45 eravamo già in camera ma dato che dovevo scrivere delle cartoline, sono rimasto sveglio per un'altra mezz'ora.
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