Domenica 12 giugno 2016
La sveglia impostata alle 8:15, come il giorno prima, e alle 10 abbiamo fatto colazione e siamo pronti per uscire. Iniziamo la giornata con la visita al Palazzo del Reichstag, sede del Parlamento, in particolare alle sua caratteristica cupola in vetro, dove entriamo alle 11 in punto, come da prenotazione.
All’ingresso ci viene fornita un’audioguida gratuita che si attiverà automaticamente all’inizio del percorso e che ci spiegherà tutto ciò che si vede da lassù e le cose che si vedono, da quell’altezza, sono veramente tante, dato che si ha visione di tutta la città.
Il palazzo del Reichstag di Berlino fu costruito come sede per le riunioni del Reichstag, il parlamento del Reich tedesco. Fu inaugurato nel 1894 e tornò ad essere la sede del parlamento tedesco nel 1999. L’attuale parlamento tedesco si chiama Bundestag. Il Reichstag inteso come parlamento risale al Sacro Romano Impero e cessò di esistere negli anni della Germania Nazista (1933-1945). Nell’uso odierno, il termine tedesco Reichstag si riferisce quindi principalmente all’edificio.
Usciamo poco dopo mezzogiorno e giriamo un po’ per la città, per arrivare dopo un’ora ai resti del Muro, dove oltre alla famosa barriera, era presente una mostra intitolata “Berlin 1933-1945 – Between propaganda and terror”.
Tappa successiva il vicino Checkpoint Charlie, che era un importante posto di blocco tra il settore sovietico e quello statunitense. Situato sulla Friedrichstraße, all’altezza dell’incrocio con Zimmerstraße, collegava il quartiere sovietico di Mitte con quello statunitense di Kreuzberg.
Un tempo era il confine tesissimo e pieno di ostilità tra Est ed Ovest. Oggi invece è un simpatico ricordo, con accanto negozi di souvenirs, con la gabbiotta dei soldati e tre babbei stranieri in divisa storica (come i nostri centurioni del Colosseo) che si fanno fotografare con i turisti per 2 – 3 euro. Tolta questo aspetto turistico che può banalizzare il luogo, resta il ricordo di un posto pieno di storia e di emozioni. Un tempo si sognava di oltrepassare il check point. 50 anni dopo si passa facendo una passeggiata.
Dato che di fronte al Checkpoint c’era un McDonald’s, quale occasione migliore per fermasi a mangiare qualcosa e riposare un po’ la schiena, dopo tanto camminare? Verso le 15 lasciamo l’ex posto di blocco ed andiamo a prendere la metro, direzione Olympiastadion, dove arriviamo verso le 15:45.
Da Wikipedia: L’Olympiastadion Berlin è il principale stadio della città. Sul luogo dove sorge sono esistiti due stadi, quello attuale e uno precedente che avrebbe dovuto ospitare la mai disputata olimpiade del 1916. L’impianto, situato nella Berlino occidentale, è stato costruito per le olimpiadi del 1936 e inaugurato all’inizio dei giochi da Adolf Hitler. Ospita l’Hertha Berlin dal 1963, anno di fondazione della Bundesliga, ed è stato l’impianto più grande tra quelli utilizzati per il mondiale 1974.
Visitando la parte vecchia dello stadio sembra ancora di sentire il pubblico che spinge con le sue urla la corsa di Owens ed aleggia ancora il dispetto di Hitler per la sconfitta. Bellissimo il nuovo stadio, interessante anche l’esterno con le steli che ricordano i vincitori tedeschi delle olimpiadi e le targhe commemorative delle finali della Coppa di Germania. Per noi italiani questo stadio ha un sapore magico, dato che proprio quì, nella finale dei mondiali 2006, Cannavaro ha alzato la coppa dopo la nostra vittoria.
Ce lo giriamo tutto, all’interno (dove non c’è molto da vedere) ma soprattutto all’esterno, dove c’è un’area dedicata al nuoto, con diverse piscine e ci sono anche numerosi reperti storici, come alcune statue e la famosa campana nazista, fatta installare da Hitler, che conserva ancora il simbolo dell’aquila del Raich (ma non la svastica, in ottemperanza alle leggi della Repubblica Federale Tedesca.
In conclusione della visita, passiamo allo store dell’Herta, la squadra di casa e dopo qualche foto con gli orsi, simbolo della finale mondiale, decidiamo di tornare in hotel, dove arriviamo verso le 18, per il meritato relax.
Usciamo per cena alle 20:45 e decidiamo di andare al VaPiano dell’Europa Center, nella Breitscheidplatz, proprio di fronte al Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche che pochi mesi dopo diverrà tristemente famosa per via dell’attacco terroristico con il camion sulla folla dei mercatini. Un bel piatto di pasta per me ed una pizza per Maurizio e alle 22, sotto una leggera pioggerellina, usciamo. Il tempo incerto, la sveglia presto la mattina seguente e soprattutto il non trovare nessuno in giro ci spinge a non perdere ulteriore tempo e tornare direttamente in hotel, dove arriviamo, a piedi, in mezz’ora.