Lunedì 11 Ottobre

Visto che la sera precedente si era andati a dormire molto presto, avevo messo la sveglia alle 7:30. Ho aspettato con impazienza che si alzassero anche gli altri ed alle 9:15 siamo usciti a fare colazione.

Prima cosa da fare, ormai divenuta quasi un obbligo, era visitare la Basilica di Santo Stefano (Szent István Bazilika ) che nonostante fosse un nostro vicinato, non avevamo ancora visto all’interno.

La chiesa è intitolata a Santo Stefano, primo re d'Ungheria (975–1038), fautore della diffusione della religione cristiana nel paese: all’interno sono conservati il polso e la mano destra del Santo, mummificati. La Basilica venne edificata a partire dal 1850 circa, ma venne ultimata solo nel 1905: la cupola, infatti, nel 1868 crollò rovinosamente durante la costruzione e dovette essere ricostruita. Oltre alla visita alle reliquie di Santo Stefano, è possibile salire sulla cupola, mediante un ascensore o percorrendo 364 scalini. Dalla cupola si gode di una vista a tutto tondo sulla città di Budapest.

Dopo questi cenni storici torniamo a noi. Siamo entrati alle 9:45 e dopo aver girato in lungo e largo dentro la chiesa, siamo usciti a fare il biglietto per l’ascensore. Salire sulla cupola, così in alto, non mi faceva stare molto tranquillo e per le foto più difficili, quelle vicino alla balaustra, mi sono fatto aiutare da Mattia. Potendo girarci tutto intorno, dalla cupola si aveva un panorama a 360 gradi e data l’altezza si poteva vedere tutta Budapest. Spettacolare!

Finito il corposo servizio fotografico (non capita tutti gironi di essere a Budapest e poter ammirare un panorama del genere) siamo scesi e ci siamo diretti alla seconda meta della giornata, il palazzo del parlamento. Dopo una bella camminata (ma era solo l’inizio) siamo finalmente arrivati nei pressi della sede presidenziale ma nonostante fossimo arrivati in orario di visite e per di più 10 minuti prima della visita guidata in italiano (che culo!) il parlamento era chiuso per una importante riunione politica e non siamo potuti entrare.

Avendo realizzato che non c’era niente da fare, ci siamo messi l’anima in pace ed abbiamo proseguito per la meta successiva, il Palazzo Reale. Mattia ormai era in piena crisi, avendo forte dolore al piede e quando si è detto di andare dall’altra parte del Danubio e per di più sulla collina di Buda ha posto il veto. In effetti aveva pienamente ragione e nessuno di noi avrebbe voluto camminare fino al castello ma, dopo aver rifiutato l’esosissima richiesta di un primo tassista, non ne abbiamo trovato nessun’altro sulla strada fino alla meta.

Arrivati faticosamente alla base castello, la prima brutta notizia: la teleferica che mi sarebbe piaciuto prendere sia perché caratteristica sia perché ci avrebbe risparmiato una parte della camminata per arrivare al palazzo reale, era chiusa. Camminiamo, arriviamo di sopra, entriamo nella porta con i leoni e giunti all’ingresso del museo un’altra mazzata: anche il castello era chiuso ai visitatori. Ma che palle!

Terminato le cose che avremmo voluto vedere a nord della città, siamo tornati su Váci e vista l’ora, la prima cosa che abbiamo fatto è stata mangiare, ovviamente da Mcdonald’s. Alle 15, terminato il banchetto, abbiamo camminato per tutta la via fino ad arrivare al mercato di Vásárcsarnok e questa volta, essendo lunedì, almeno quello era aperto. Abbiamo fatto un bel giro tra le infinite bancarelle, disposte su due piani, dove c’era di tutto ma principalmente souvenir e prodotti tipici. Immancabili la paprika e salumi di tutti i tipi.

Alle 16, terminata la visita del mercato, ci siamo incamminati su Váci per tornare (con molta calma) all’ appartamento e arrivati nei pressi di Vorosmarty ter, ci siamo fermati per fare una pausa ed ammirare le ultime ungheresi (non molte a dire il vero). Da segnalare nella piazza Vorosmarty , oltre alla fermata della metro ed al centro commerciale, la prestigiosa pasticceria Gerbeaud che è forse la più famosa ed antica di Budapest, essendo nata nel 1858, fondata da un certo Henrik Kugler, pasticciere svizzero.

Avendo prenotato il taxi per le 18:30, quando mancava un’ora alla partenza ci siamo diretti verso casa ed avendo già tutti i bagagli pronti non avevamo molto da fare se non riposarci qualche minuto. Io, a dire il vero, qualcosa da fare ce l’avevo: pensare ad un atto vandalico per farla pagare a quei figli di puttana dell’agenzia che ci avevano derubato.

Purtroppo nell’appartamento non c’erano tantissime cose e mi sono dovuto accontentare di vuotare tutti i flaconi presenti in cucina, dai detersivi agli stura-lavandini, rischiando anche un’intossicazione. Due secondi dopo aver appoggiato il flacone del detersivo appena svuotato, è arrivato l’uomo delle pulizie. Doveva sistemare la nostra camera e per un pelo non mi ha beccato mentre documentavo fotograficamente la mia piccola rappresaglia. Essendo solo le 18 gli ho detto di passare dopo 30 minuti e questo se n’è andato senza problemi. A quel punto avevo campo libero e dovevo solo pensare a qualcosa di “simpatico”. Con i pochi strumenti a disposizione (avessi avuto un pennarello!) non mi è venuto in mente niente di meglio che prendere la bottiglia dell’acqua e svuotarla sopra il materasso avendo cura di coprirlo per non farlo raffreddare.

Alle 18:30, puntualissimi usciamo in strada e davanti al portone c’era già il tassista che ci stava aspettando. Siamo partiti dalla Basilica di Santo Stefano alle 18:35 e nonostante il traffico del lunedì, siamo arrivati all’aeroporto dopo 22 minuti al costo di 4000 fiorini precedentemente concordati. E’ strano che per avere un prezzo considerato buono (3600 huf), all’andata, ho dovuto prenotare su internet e ci è venuto a prendere un vecchio con una macchina da rottamare mentre per tornare ho chiesto ad un tassista qualsiasi e ci ha portato con l’Audi A6 quasi allo stesso prezzo (4000 huf). In effetti la spiegazione potrebbe essere che, se i tassisti sono tutti dei ladri, quelli dell’aeroporto lo sono ancora di più.

Le ultime fasi del rientro sono state il volo partito da Budapest alle 20:34 ed atterrato a Forlì alle 21:42 e una volta raggiunta (e trovata intatta) la macchina, Stefano ci ha guidato fino a casa in meno di due ore (196 km totali, di cui 180 di autostrada in 110 minuti). A mezzanotte ero a casa.

Ho già prenotato il biglietto per la prossima vacanza: Valencia, dal 3 al 5 dicembre con Ryanair da Bologna.


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Aggiornato: 24.04.11