Nonostante l'Hotel Europa terminasse di servire la colazione abbastanza tardi rispetto allo standard (chiudevano alle 11) noi siamo scesi di buon'ora per poter uscire presto per vedere la città. Tutto inutile, potevamo dormire due ore in più perché dovendo cambiare camera (a causa dell'assenza di Maurizio) ci hanno tenuti in ostaggio fino alle 11:30 quando ci hanno finalmente consegnato le nuove chiavi e solo alle 11:45, dopo aver bruciato quasi tutta la mattinata, siamo potuti uscire. Giornata variabile, con sole a sprazzi e temperatura sui 10 gradi, era freddo ma non eccessivamente. La prima cosa che abbiamo incontrato nel nostro cammino è stata la Banca Centrale Europea che si trovava a due passi dal nostro hotel. Ci siamo messi in coda, visto tutta la gente che c'era prima di noi, e ci siamo fatti qualche foto di rito con il grande simbolo dell'euro, quello che si vede sempre in TV quando si parla economia o banche. Finito il servizio fotografico ci siamo incamminati verso la Zeil Strasse che io chiamavo io semplicemente "via dei negozi normali" facendo distinzione dalla più rinomata Goethe Strasse che è la via delle griffe. Tra gli appunti delle cose da vedere avevo scritto "Zeilgalerie" e quando ci si è presentata davanti mi sono reso conto che c'ero già stato, senza conoscerne il nome, nel mio precedente viaggio a Francoforte. Ricordavo anche benissimo la sua terrazza panoramica ottima per fare delle belle foto alla città. Un'altra cosa che ricordavo era la discoteca, nei ultimi piani della Zeilgalerie, frequentata da persone dell'est, che purtroppo era chiusa. Fosse stata aperta ci saremmo sicuramente tornati la sera, visto il buon ricordo che avevo dalla vaolta precedente. La cosa che mi ha stupito della Zeil Strasse è stata la presena di grandi centri commerciali praticamente uno di fianco all'altro. Entravi in un palazzo e ti perdevi in una miriade di negozietti sparsi su 7-8 piani e una volta usciti, quello accanto era lo stesso. Non c'erano Armani, Versace, Prada e Tod's comunque i negozi presenti non erano da buttare. Oltre agli H&M e Zara, abbiamo trovato diversi Ralh Lauren, Burberry, Tommy Hilfiger e simili, presenti nelle diverse gallerie. Di fianco alla Zeilgalerie c'era la futuristica MyZeil che proprio in quel weekend compiva il primo anno di vita. Grandi festeggiamenti, palloncini colorati e taglio di un enorme torta per quella struttura che non pasas di certo inosservata per il suo design originale. Esterno della costruzione completamente in vetro con uno strano buco centrale, proprio al centro della facciata, che formava un incavo, più largo fuori e che andava via via restringendosi (difficile spiegare a parole, guarda le foto che è più facile). Lo stesso motivo era riproposto all'interno ma dall'alto verso il basso, formando una sorta di imbuto, non propriamente diritto ma leggermente a chiocciola. Erano quasi le 15 e nonostante la ricca colazione dell'hotel, era ora di mangiare qualcosa. Per fortuna con Gianluca e Stefano eravamo concordi sul mangiare e non avendo grosse esigenze alimentari, ci siamo diretti al primo McDonald's. Dopo aver mangiato e soprattutto esserci riposati per quasi un'ora, siamo ripartiti per il giro della città. Ancora qualche negozio e camminando, ci siamo trovati in una piazza dove c'erano degli stands in cui, produttori di sidro, vendevano i loro "vini", ricavati per lo più da mele (Äppelwoi - caratteristico della Germania) ma anche da pere, frutti di bosco, mele cotogne ed altro ancora. Ne ho assaggiato un bicchiere e devo dire che non era tutta questa specialità, aveva il sapore di vino annacquato. Il tour a questo punto prevedeva qualche monumento, stop con i negozi. Seguendo la mia mappa e con le preziose informazioni di un'amica del posto siamo arrivati fino al Duomo, vicino al Römerberg. Il Kaiserdom, pur non essendo una sede vescovile, è chiamato duomo dell' imperatore. La chiesa, con la sua torre risalente al tardo gotico, fu luogo dell'elezione e dell'incoronazione degli imperatori del Sacro Romano Impero. Bello, non particolarmente grande e mi è sembrato.. non so come dire.. un po troppo "moderno". Probabimente, qualcosa sarà stato ricostruito dopo i bombardamenti degli alleati, durante la seconda guerra mondiale. Usciti dal duomo, abbiamo proseguito per il vicino Römerberg, la piazza centrale della città, dove, tra le diverse case ricostruite si trovano il municipio (Römer) e la Alte Nikolaikirche (vecchia chiesa di S. Nicola). Tutte le costruzioni della piazza sono molto caratteristiche, praticamente una "cartolina" di Francoforte, luogo perfetto per qualche foto. Alle 18 siamo tornati all'hotel dove Stefano e Gianluca, in due minuti d'orologio, sono piombati in un letargo profondo ed io, avendo portato un computer (grazie Maurizio), ho girato un po su internet per tenermi aggiornato sull'attualità. Era un giorno intero che non sentivo la tv e non so perché ma mi mancano le news. Sto diventando vecchio? Era ora di cena ed alle 21:15 siamo usciti dall'hotel Europa in cerca di un posto dove mangiare. Sembra strano ma non abbiamo trovato di meglio che una pizzeria chiamata "Pizza Italia", gestita da persone dalla pelle olivastra. Pensavo che una margherita la sapesse fare chiunque e visto che ad Oslo la pizza dei pakistani era stata molto buona, abbiamo rischiato. Questa volta non siamo stati fortunati ma tutto sommato non era proprio da buttare, si mangiava. Era il momento di cercare un bel posto per passare la serata e l'unica certezza che avevamo era quella di evitare il Penny & Diaz della sera precedente. Come prima opzione ci siamo diretti proprio sotto la BCE dove c'era il Living XXL, bella discoteca, molto grande, frequentata da gente "giusta". Come nel 2008, anche questa volta non ci è stato permesso di entrare. Non ho capito se per via dei jeans o per il fatto di essere italiani. Io indossavo un paio di jeans blu scuro mentre gli altri, quelli classici chiari, un po sbiaditi. Per il resto nulla di particolare, eravamo vestiti abbastanza bene. Questi tedeschi mi stanno un po sulle palle. Purtroppo il Living non è stato l'unico club a non farci entrare quella sera. Siamo passati al Monza e al XXXXX ed è stata la stessa storia. Ma che palle! La prossima volta che vado in Germania porto lo smoking!! All'una e trenta, dopo essere stati rifiutati da tutti i locali di Francoforte, siamo andati all'Irish pub di fronte alla stazione centrale dove finalmente abbiamo potuto prenderci una birra ed ascoltare qualche fenomeno al karaoke. Addirittura uno ha cantato una canzone di Marylin Manson e sembrava indemoniato da tante mosse che faceva. Alle 2:30 siamo tornati in camera ed abbiamo messo fine al nostro saturday night. Clicca per ingrandire e leggere il commento |
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