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Sabato 5 Dicembre
Nonostante si presentava come uno dei viaggi più semplici da organizzare (c'ero stato pochi mesi prima e conoscevo diverse persone), dal momento della prenotazione a quello del volo, è successo di tutto.
Avevo promesso, quasi scherzando, di offrire il biglietto aereo al primo che avesse deciso di accompagnarmi e quello che ha risposto più velocemente mi ha preso sul serio. A quel punto non potevo che mantenere la parola data e tirare fuori 130 euro in più.
Nonostante la spesa, ero contento perché si trattava del mio migliore amico, quello con cui non avevo mai fatto una vacanza al di fuori delle gite scolastiche. Due settimane prima della partenza però, parlando del più e del meno, mi a detto che non aveva più voglia di venire, senza spiegazioni convincenti.
Gli ho fatto presente che il biglietto non si poteva annullare e che cambiare nominativo sarebbe stato troppo costoso ma lui ha fatto finta di non capire. Ho provato allora a chiedere indietro i soldi (ti pago il biglietto ma solo se vieni) e quando mi ha risposto "spero che tu stia scherzando" non avevo più argomenti, era rimasto solo "cancella il mio numero".
Dopo qualche giorno è scoppiato un nuovo caso: la paura per l'influenza suina. Uno dei partecipanti non era più sicuro di voler venire ma per fortuna aveva già pagato il biglietto. A quel punto ho dato il via ai saldi Wizzair, cercando di svendere i due biglietti. Non è stato semplice ma tutto si è risolto negli ultimi giorni: rientrato il caso influenza (sarebbe venuto lo stesso) e rivenduto l'altro biglietto (rimettendoci parecchi soldi).
Formazione definitiva per Kiev: Adriano, Albano, Alessandro, Nazzareno ed io.
DIARIO DI VIAGGIO
La sveglia prestissimo, alla 1:40, aspettando Adriano e Nazzareno che dovevano passare a prendermi ed alle 2:30 eravamo regolarmente all'uscita dell'autostrada aspettando gli altri.
Dopo 10 minuti di attesa mi squilla il telefono, era Alessandro. Stava aspettavando Albano da oltre 30 minuti ed ancora non si vedeva e non rispondeva nemmeno al telefono. Ci dice di partire e forse ci avrebbero raggiunto.
Alle 2:45 siamo partiti regolarmente per Treviso e per fortuna, durante il viaggio, mi ha richiamato Alessandro dicendo che Albano era vivo e si era svegliato. A quel punto, vista l'ora tarda, non sapeva se fosse il caso di partire o meno ma, orologio alla mano, gli ho detto che ce la potevano fare tranquillamente visto che erano le 3:30 ed il check-in avrebbe chiuso alle 8.
Alle 6:30, dopo strade sbagliate e problemi con il telepass, siamo finalmente arrivati all'eroporto e dopo un'ora ci hanno raggiunto anche gli altri. Il gruppo si era ricompattato e siamo partiti tutti insieme, come da programma. Decollo alle 8:45 ed atterraggio alle 10:50 per due ore e 5 minuti di volo effettivi, l'Ucraina non è poi così lontana.
Per merito del fuso orario, le 10:50 sono diventate immediatamente le 11:50 e dopo il controllo possaporti dovevamo trovare il taxi che mi aveva prenotato Katerina. Avevo solo il numero di targa ed il modello del mezzo ma uscendo nel parcheggio non riuscivamo a trovarlo.
Nel frattempo dovevamo schivare tutti i tassisti che ci assalivano in cerca di clienti e tra i tanti ho trovato un salvatore. A questo ho mostrato l'sms con il numero di targa che stavamo cercando e mi ha accompagnato al centro informazioni dell'aeroporto facendo fare un annuncio al microfono. Dopo 2 minuti finalmente arriva il nostro tassista, con in mano un cartello in cui c'era scritto "SIMONE" che purtroppo non avevamo visto prima.
Alle 12:45 siamo riusciti a partire da Boryspil in direzione Kiev (circa 35 km) e lungo il tragitto ho riconosciuto delle strade in cui ero già passato in estate, sopratutto nei pressi del Pecherska Lavra ed ovviamente la Motherland Monument, una sorta di statua della libertà in versione sovietica. Avendoci camminato per una giornata intera in agosto, non potevo certo dimenticare il tragitto tra la fermata della metro di Arsenalna e la gigantesca statua.
Alle 13:45 eravamo in Mala Zitomiska 16/3, dove la signora Svetlana mi stava aspettando. Abbiamo pagato il taxi 300 grivna (ci ha chiesto 50 in più per le telefonate che ha dovuto fare per trovarci) e siamo saliti nel palazzo. Svetlana mi ha mostrato l'appartamento, che conoscevo benissimo avendoci trascordo 5 giorni in agosto, facendomi anche parlare al telefono con la figlia Elena (lei non parlava inglese). Dopo aver riscosso anticipatamente i suoi 120 euro (3 giorni a 40 euro) finalmente si è tolta dalle scatole.
Adriano e Nazzareno nel frattempo erano andati nell'altro appartamento (ne avevamo due sullo stesso piano) di proprietà di un'amica di Svetlana che gentilmente ce lo aveva affittato (i nostri euro fanno gola a tutti).
Un'ora dopo siamo usciti per mangiare ed ho portato gli amici nel mio ristorante preferito, Puzata Hata, sicuro di fare cosa gradita. Trattasi di un self service in cui servono piatti tipici ucraini ad un prezzo quasi irrisorio. Abbiamo mangiato benissimo, spendendo in media 30-40 grivna (12 grivna=1 euro) e gli amici sono rimasti sbalorditi sia per l'economicità del ristorante che per le belle ragazze.
Alle 15:45, terminato di mangiare, siamo usciti a passeggiare in Kreshatik, la via principale della città. Una delle prime cose che abbiamo fatto è stata quella di comprare una sim ucraina per il cellulare, perché chiamare o mandare sms con il numero italiano costa una tombola. Io avevo già una "Kyivstar" chiesta in prestito ad un amico ma gli altri, partiti sprovvisti, si sono muniti di 4 sim "LIFE" che parlavano gratis tra loro.
Alle 18 ho incontrato Katerina con cui abbiamo fatto un giro per la città e mi sono reso conto che, posti che credevo lontantissimi in realtà si potevano raggiungere tranquillamente a piedi. Forse mi erano sembrati lontani in estate perché avevamo perso tanto tempo a chiedere informazioni per raggiungerli.
Finito il tour della città, ci siamo riscaldati dentro un Double Coffee ed una volta entrato sono rimasto sbalordito dalla clientela presente: ci saranno state almeno 15 donne, in tavoli da 2-3 e solamente un altro uomo oltre a me. Incredibile!!!
Alle 22:15, salutata l'amica, ho raggiunto gli amici che stavano andando a cenare, manco a dirlo, nello stesso posto dove avevamo fatto pranzo (Puzata Hata). Evidentemente era piaciuto. Finito di cenare ho fatto una piccola pausa in appartamento (con questo cavolo di apparecchio devo sempre lavare i denti) e sono uscito che era mezzanotte.
Ho chiamato gli altri e ci siamo dati appuntamento all'Arena, una delle discoteche più famose del centro. Una volta trovati, ci siamo messi in coda per entrare ma dopo una breve attesa il tipo all'ingresso ha iniziato ad inventare delle scuse per non farci entrare.
Prima ha parlato di festa privata e poi ha detto che dovevamo prendere un tavolo e spendere 300 euro ed alla fine abbiamo capito che non ci voleva e siamo andati da un'altra parte. Non mi è chiaro ancora se fosse per il fatto di essere italiani oppure qualcuno di noi era vestito in maniera non adeguata. Posso solo dire che in agosto eravamo entrati più volte senza problemi.
Fatto un rapido giro in un locale vicino, all'una e mezza, io Alessandro e Albano avevamo deciso di andare a dormire, lasciando Adriano e Nazzareno in giro per la città.
Le foto del giorno
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