Giovedì 15 agosto 2013
Siamo arrivati a Ferragosto, festivo in Italia ma un giorno qualsiasi in Lituania.
Ci svegliamo alle 8:30, scendiamo a fare colazione e in meno di un ora, eravamo di nuovo in camera a preparare i bagagli. Alle 10:30 lasciamo uno dei migliori ‘tre stelle’ in cui abbia mai soggiornato e partiamo alla volta di Kaunas, distante circa 220 chilometri. Facciamo il pieno, diamo un pulitina al lunotto e via, in strada.
Nulla da segnalare durante il tragitto se non la variabilità del meteo ed i classici scenari boschivi del nord Europa.
Arriviamo a Kaunas alle 13:20 ed una volta parcheggiato, iniziamo a visitare la città, partendo dalla chiesa di San Michele Arcangelo (Kauno Šv. arkangelo Mykolo bažnyčia), posta quasi all’inizio di Laisvės alėja, la lunghissima via pedonale della città.
Conosciuta anche come Cattedrale di Kaunas, la chiesa di San Michele Arcangelo venne costruita nei quattro anni successivi al 1891 in uno splendido stile neo-bizantino ed originariamente ortodossa, fu dedicata ai SS. Pietro e Paolo. In totale l’esterno presenta 266 grandi colonne e piccoli pilastri e la sua altezza raggiunge i 50 metri. Nel 1919 fu trasformata in chiesa cattolica e nel 1965, in epoca sovietica, fu galleria di vetrate e sculture. Soltanto dopo la riconquista dell’indipendenza, nel 1978, tornò ad essere luogo di culto e vi furono ricollocate le croci che erano state rimosse.
Visto che andavamo abbastanza di fretta e per di più che stavano uscendo anche una coppia di sposi, non siamo entrati nella chiesa ed abbiamo iniziato il nostro cammino per la lunga via pedonale che però interrompiamo quasi subito, appena vediamo l’Hesburgher. In realtà avevamo cercato un McDonald’s ma quando ci hanno detto che non c’era, ci siamo accontentati.
Facciamo un pasto velocissimo ed entrati alle 13:50, in venti minuti eravamo di nuovo in strada.
Proseguiamo il nostro cammino arrivando al Palazzo del Comune, edificio costruito nel 1940 come Palazzo delle Casse di Risparmio che si trova vicino al monumento a Vytautas, eretto nel 1930 per il 500° anniversario della morte di Vytautas, granduca di Lituania. La statua originale andò perduta durante il periodo sovietico e al suo posto è stata ricollocata una copia, inaugurata nel 1990.
Più avanti incontriamo un piccolo parco con tanti busti di personaggi (credo) famosi, che ad occhio e croce sarebbero dovuti essere dei compositori, musicisti o cantanti visto che dentro al parco c’era il ‘Kauno valstybinis muzikinis teatras’ (Teatro nazionale della musica).
Nel Teatro nazionale della musica, culla dell’opera nazionale lituana, il 31 dicembre 1920 andò in scena la prima in lingua lituana de La Traviata e questa data segnò la nascita dell’opera nazionale. Attualmente fanno parte del repertorio del teatro opere, operette e musical.
Proseguendo il nostro cammino troviamo la Torre del Mugnaio, una parte delle mura di cinta della città, iniziate a costruire nel 1655 e mai terminate, passiamo poi davanti alle poste centrali, uno degli edifici più artistici di Kaunas degli anni ’20 e ’30 e poco distante il palazzo di giustizia, edificio del XIX secolo la cui facciata principale è ricca di decorazioni eclettiche del neoclassicismo.
Arriviamo quindi alla Vilniaus Gatvé, la strada più antica della città, parte di quella medievale che portava a Vilnius. La maggior parte degli edifici di questa strada erano in legno e solo successivamente sorsero le case in mattoni rossi dei cittadini abbienti, alcune delle quali si sono conservate fino ai nostri giorni. La strada è pedonale e molto frequentata dai turisti che vi trovano numerosi bar e ristoranti.
Lungo la ‘Via di Vilnius’, all’interno di un piccolo parco, troviamo il Palazzo Presidenziale, edificio eretto del 1860. Nel 1876 il governo zarista l’acquistò e vi collocò la residenza del governatore ma quando la Lituania riacquistò la proprio indipendenza e Kaunas divenne la capitale provvisoria dello stato, questo edificio dal 1919 al 1940 fu il Palazzo Presidenziale della Repubblica Lituana.
Alla fine di Vilniaus Gatvé troviamo la basilica dei Ss.Pietro e Paolo (in lituano: Kauno Sv. apaštalų Petro ir Povilo Arkikatedra Bazilika), una cattedrale cattolica romana dell’arcidiocesi di Kaunas.
Da Wikipedia: La data esatta in cui è stata edificata la prima chiesa in stile gotico dedicata agli apostoli santi Pietro e Paolo non è nota, ma la prima menzioni in fonti scritte è attestata nel 1413. I lavori di costruzione dell’attuale basilica si sono conclusi solo nel 1624. La chiesa subì importanti danni durante scontri bellici nel 1655 e fu ricostruita nel 1671, guadagnando alcune caratteristiche rinascimentali. In seguito all’incendio del tetto nel 1732 venne ricostruita solo una delle torri. Come parte del rinnovamento, le decorazioni interne sono stati finanziate dal re Stanisław August Poniatowski nel 1771. La forma attuale dell’edificio è invece frutto di lavori di ristrutturazione a partire dal 1800.
Un improvviso scroscio di pioggia fa si che la possiamo visitare approfonditamente anche all’interno visto che era quasi impossibile uscire da quanto pioveva. Come recita una famosa frase del film Il Corvo, ‘non può piovere per sempre’, per cui, dopo una decina di minuti, siamo finalmente potuti uscire e continuare il nostro cammino.
Ore 16:15, siamo arrivati quasi al giro di boa e a poche centinaia di metri, c’era l’ultimo monumento che dovevamo vedere in città, il Kauno Pilis (Castello di Kaunas).
Da Wikipedia: Costruito alla fine del XIII secolo come avamposto contro i Cavalieri Teutonici, del Kauno Pilis rimane poca cosa. La sua locazione era strategica, esso infatti si innalzava sulle rive del fiume Nemunas nei pressi della sua confluenza con il fiume Neris. Nel corso dei secoli la Fortezza venne distrutta e ricostruita più volte e fu utilizzata anche come carcere. Solo recentemente si è assistito al recupero parziale della struttura.
Circondato da un prato verdissimo, il castello di mattoni rossi sembrava ancora più bello ed a quel punto ho tirato fuori il cavalletto e mi sono messo a fare fotografie. Quando avevo terminato con l’esterno e mi accingevo a salire la scalinata dell’ingresso, dopo che l’aspettavamo da almeno due ore, mi arriva la telefonata della nostra amica Diana che era finalmente arrivata ma non riusciva a trovarci.
Ancora non mi spiego dove abbia trovato la pazienza di non mandarla a quel paese, io che non facendoli, non accetto assolutamente ritardi ma alla fine ho fatto finta di niente e siamo andati a bere qualcosa insieme (saltando la visita all’interno del castello).
Quando erano le 16:40, Diana ci ha portati in un ristorante tipico, costruito interamente in legno, con arredi in stile old Lietuva, veramente molto bello. Ordiniamo delle birre e la nostra amica prende anche qualcosa da mangiare. Quando la cameriera ci porta l’ordinazione, rimango basito nel vedere la cosa da mangiare del colore più strano che abbia mai visto. Si trattava di Šaltibarščiai, una zuppa di barbabietole fredda, dal colore tra il rosa ed il viola. Mentre Simone, che mangerebbe qualsiasi cosa, assaggiava con gusto, io avevo paura per loro che mangiavano quella cosa dal colore bizzarro.
Alle 17:30 usciamo dal ristorante e facciamo il lungo percorso inverso per arrivare alla macchina, insieme alla nostra amica. Quando siamo arrivati nei pressi dell’Akropolis (centro commerciale) ci tocca entrare perché Simone, consigliato da Diana, voleva comprare una bottiglia di qualche alcolico locale di cui non ricordo il nome.
Volevamo arrivare a Vilnius nel primo pomeriggio ma quella fermata a Kaunas, con il ritardo di Diana, ci aveva fatto posticipare di molto.
Anche dopo essere usciti dal centro commerciale, i due che sembravano alleati nel farmi perdere tempo, non avendo trovato il liquore che cercavano, sono entrati in un negozietto di generi alimentari in cerca di quella cavolo di bottiglia che sembrava introvabile.
Finalmente, alle 18:50 riusciamo a salire in macchina e dirigerci verso la capitale, dove complice una fermata a fare foto con l’enorme scritta all’ingresso della città, siamo arrivato solamente alle 20:40 (erano 100 km).
L’hotel era lo stesso dei primi giorni della vacanza, il Paradise, dove in dieci secondi avevamo già la chiave in mano, visto che non chiedevano documenti e fogli da compilare per fare il check-in.
Dopo esserci sistemati ed ‘appoggiati’ qualche istante sul letto, prima che corressimo il rischio di trovare i ristoranti chiusi, alle 22:10 siamo usciti per cenare. Siamo andati al Forto Dvaras di Pilies Gatvé che nonostante si trovasse nella via più affollata della Lituania, aveva dei prezzi molto contenuti, un servizio discreto e dell’ottimo cibo.
Alle 23 chiudevano e noi che eravamo arrivati poco dopo le dieci e mezza, abbiamo fatto giusto in tempo, senza trastullarci troppo in chiacchiere. Quando siamo usciti abbiamo fatto una breve passeggiata in cerca di vita ma quella sera non ce n’era moltissima ed a mezzanotte e quindici eravamo già in hotel. Una paio d’ore su internet e quindi ho raggiunto Simone nel mondo dei sogni, sperando che il mio sonno superasse i suoi decibel, visto che russava alla grande.