Venerdì 19 Ottobre

Per questa vacanza cercavo una nazione non ancora visitata (come sempre) ed un posto dove non fosse troppo freddo. La scelta è andata su Malta che avevo “in canna” da molto tempo ma a cui avevo sempre dovuto rinunciare per diversi motivi, perfetta perché rispettava entrambi i requisiti. Come compagno di viaggio ho avuto la fortuna di avere Simone, con cui ho visitato già mezza Europa, ma che mi ha fatto stare in ansia fino alla fine.

Quando ho fermato il volo non c’era nessun problema da parte sua, se non quello di essere senza lavoro ma, tra la prenotazione e la partenza, questo matto, ha avuto la fortuna-sfortuna di essere chiamato a lavorare con una compagnia di autobus. Dopo la prima vacanza in solitaria, stava per seguirne subito una seconda ma questa volta probabilmente non sarei andato per via delle troppe spese da affrontare singolarmente.

Per fortuna, nonostante lavorasse solo da qualche settimana, a pochi giorni dalla partenza Simone ha ottenuto finalmente le ferie richieste ed ho potuto tirare un grosso sospiro di sollievo e prenotare l’hotel dove alloggiare.

Da un paio di mesi ero in contatto con una persona di Malta che mi aveva dato dei consigli preziosi, tra cui, quello di scegliere l‘hotel a Sliema e non a La Valletta come avrei probabilmente fatto non conoscendo il paese. Prenotare per dormire non è stato affatto semplice perché gli hotel che avevo selezionato avevano tutti diversi commenti negativi non trascurabili. Si andava dall’aria condizionata non funzionante, alle stanze piccole, ai problemi con il wifi, per non parlare della pulizia che, trattandosi di una ex colonia britannica, era già tutto un programma.

In genere, a meno di non essere fregato spudoratamente, non mi sono mai lamentato degli hotel, adattandomi a tutte le situazioni. Per questo motivo non ho fatto troppo caso ai commenti negativi e mi sono fidato esclusivamente di quelli buoni, scegliendo l’hotel Astra, sul lungomare di Sliema, da cui si poteva arrivare facilmente anche a piedi nella zona del divertimento serale (San Ġiljan) e c’era la fermata degli autobus a pochi metri dall’ingresso.

DIARIO DI VIAGGIO

Dopo aver regolarmente lavorato in mattinata, alle 12:50 passa a prendermi Simone e partiamo alla volta dell’aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna. A dire il vero la nostra destinazione era il Park to Air, parcheggio ad un paio di km dall’aeroporto, dove si spende pochissimo per lasciare la macchina. Una volta sbrigate le formalità, siamo stati accompagnati all’aeroporto dalla loro navetta, che ci ha lasciati all’ingresso dello scalo in pochissimo tempo. Veramente un ottimo servizio.

Ho volato diverse volte dal Marconi che conosco ormai molto bene ma questa volta abbiamo trovato una novità: il check-in della Ryanair ce lo hanno fatto fare in un capannone distaccato, distante una decina di minuti a piedi e per raggiungerlo abbiamo dovuto fare una bella passeggiata tutta esterna all’aeroporto. Non oso pensare con la pioggia ed il freddo come possa essere quel percorso.

Usciti dai check-in, per tornare al settore partenze, abbiamo fortunatamente trovato un trenino fuori del capannone che stava facendo salire delle persone. Sembrava proprio di quelli per i bambini ed era di un ridicolo assurdo ma pur di evitarci altri dieci minuti di camminata, siamo saliti a bordo senza pensarci troppo.

Ci rechiamo direttamente ai controlli personali dove troviamo ad attenderci una folla oceanica ma avendo tutto il tempo a disposizione, ci siamo armati di santa pazienza ed abbiamo aspettato tranquilli. A differenza di altri aeroporti minori, quello di Bologna ha tanti negozi nell’area partenze che per passare il tempo sono eccezionali anche se, partendo sempre dagli ultimi gates in fondo a destra, ammazziamo spesso il tempo mangiando qualcosa al bar.

Decolliamo con un leggero ritardo, alle 17:27 (orario ufficiale 17:10) e tocchiamo terra nel suolo maltese quando sono le 18:50. Volo tranquillo come sempre e questa volta, complice un equipaggio accondiscendente, riesco a sedermi nella file centrale, sull’uscita di emergenza, dove ci sono posti più spaziosi ma che da qualche tempo, sono stati messi a listino da Ryanair, come già avveniva con la Wizzair.

Poco prima di atterrare, mi faccio convincere dall’assistente di volo a prenotare il trasferimento in città tramite loro, al costo di 7 euro per l’andata e 12 per A/R ma come sempre accade, appena arriviamo al banco del “Maltatransfer”, scopriamo che facendolo a terra avremmo pagato solo 5 euro per tratta e solo alla fine della vacanza scopriremo che per il ritorno non serviva affatto. Niente di grave, abbiamo pagato solo 12 euro invece che 5. Diciamo che abbiamo preso delle fregature molto più “importanti” in viaggi passati.

Dopo una piccola difficoltà nel trovare la navetta per la città (a dire il vero ci hanno abbandonati per quasi trenta minuti, senza notizie) alle 19:40 riusciamo finalmente a muoverci dall’aeroporto e dopo un paio di fermate intermedie, dopo mezz’ora raggiungiamo il nostro hotel.

Troviamo ad accoglierci un ragazzo che parla un buon italiano (come moltissimi abitanti dell’isola) e dopo aver pagato i nostri 120 euro (venti euro a testa per notte) saliamo al terzo piano, con l’ascensore, e prendiamo possesso della nostra camera.

La stanza è molto spaziosa ma con degli arredi essenziali, una piccola scrivania, un armadio, ovviamente due letti, un piccolo lcd appeso al muro ed un bagno munito di doccia moderno e pulito. Per rinfrescare l’ambiente c’era un grosso ventilatore a soffitto ed uno più piccolo a terra che sembrerà strano per la seconda metà di ottobre ma sono stati utilissimi. Tra i due letti c’è un finestrone che da su di un piccolo terrazzo da cui lateralmente si può vedere il mare. Ci avevano proposto una camera vista mare ad un prezzo maggiorato ma sinceramente non ce ne fregava niente di vedere il mare dalla finestra.

Usciamo dall’hotel poco dopo le 21 e ci incamminiamo verso San Giuliano (San Ġiljan), dove sarebbe dovuta esserci la movida serale, in cerca di un ristorante.

Per mangiare scegliamo la trattoria-pizzeria Vecchia Napoli, sul lungomare che collega Sliema a San Giuliano, dove si respirava proprio aria partenopea, dagli altarini con le foto di Maradona, alle gigantografie di bancarelle del mercato di Rione Sanità, alle pareti. Abbiamo mangiato pasta e pizza praticamente italiani ed abbiamo speso una cifra ragionevole.

Usciamo dalla trattoria alle 22:45 e proseguiamo il nostro cammino verso il centro del divertimento, rimanendo incantati dal paesaggio, dalla Spinola Bay di San Giuliano con le tante barchette e le mille luci, dal palazzo del casinò Dragonara e dal bellissimo The Westin Resort che lo conteneva, con una fantastica piscina illuminata, a due passi dal mare, con vista su tutta la costa.

Passiamo quel che resta della serata girando per i locali di Paceville, tutti molto affollati ed a mezzanotte e mezza saliamo su un taxi e ci facciamo accompagnare in hotel. Saremmo potuti andare anche a piedi ma per dieci euro (cinque ciascuno) non ne valeva la pena. Arriviamo in hotel alle 0:45 e dopo aver disfatto la valigia, provo anche il wifi, rimanendo sveglio fino alle 2:30.



Itinerario di viaggio


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Aggiornato: 18.03.13