Giovedì 10 Febbraio

Premetto che avrei lasciato Parigi come ultima città da visitare, dopo aver terminato tutte le grandi città europee ma, avendolo promesso a Mattia (mio collega d’ufficio) in un momento di debolezza, ho dovuto farlo. Visto che la promessa era: “entro il 2011 andremo a Parigi”, avevo a disposizione tutto l’anno per andarci ma per una serie di circostanze, ho scelto la capitale francese come prima meta, avendo già prenotato anche le due successive (1-4 aprile a Cracovia e 20-26 giugno a Mosca).

Nonostante diversi amici sembravano interessati, quando si è trattato di prenotare il volo siamo rimasti solo in due e devo dire che, discorso economico a parte, la cosa non è che mi dispiacesse più di tanto perché almeno sarebbe stato più facile muoversi e soprattutto prendere decisioni su cosa fare, dove andare, etc.

Il volo ovviamente è stato un Ryanair, con partenza da Bologna ed arrivo a Beauvais, a circa 80 km da Parigi, con cui saremmo arrivati tramite pullman. Il costo del biglietto è stato abbastanza elevato per i nostri standard, 68 euro. Potevamo risparmiare qualcosa se lo avessimo prenotato con due giorni di anticipo ma per quando ci siamo decisi, non costava più 43 ma 68 appunto. Questa volta però mi sono organizzato meglio per quanto riguarda il parcheggio dell’auto, perché ho cercato, essendo sicuro di trovarne, qualcuno privato al di fuori dell’aeroporto. In effetti ne ho trovati un paio ed avendo gli stessi prezzi ho scelto quello che aveva il sito internet migliore, cioè il “Park to air” che con 8 euro per i primi due giorni e 4 per tutti gli altri (auto all’aperto) era nettamente più conveniente del parcheggio dell’aeroporto.

Come date, avevo scelto giovedì 10 per la partenza e la domenica successiva per il ritorno. Gli orari erano molto comodi perché avendo l’aereo alle 20:15 potevamo lavorare almeno mezza giornata del giovedì ma Mattia, avendo tante cose da fare, ha lavorato addirittura fino alle 16, quando sono andato a prenderlo per andare all’aeroporto.

DIARIO DI VIAGGIO

Partenza alle 16 dal nostro ufficio in direzione Bologna, dove siamo arrivati, in perfetto orario con la tabella di marcia, alle 18:30. Il tempo di lasciare l’auto (con le chiavi) al parcheggiatore, prendere la ricevuta della registrazione, salire sulla navetta e dopo 10 minuti eravamo all’area partenze dell’aeroporto Guglielmo Marconi. Quanto è comodo quel parcheggio! Ne terrò conto per tutti i prossimi viaggio da Bologna.

Operazioni di controllo bagaglio senza problemi particolari (ogni volta è una lotteria) e dopo un paio di ore di attesa, alle 20:25 siamo finalmente decollati.

Abbiamo toccato terra dopo 90 minuti esatti ed una volta scesi dall’aereo abbiamo cercato come e dove fare i biglietti per la navetta “Beauvais-Parigi”. Non è stato molto difficile perché è stato sufficiente seguire la folla e soprattutto, la biglietteria era lungo il tragitto per l’uscita. Costo del biglietto 15 euro a tratta, non proprio economicissimo.

Usciti dall’aeroporto è stato molto semplice trovare il pullman, anche se abbiamo dovuto camminare un po per raggiungere il parcheggio, ed alle 22:30 siamo partiti alla volta di Port Maillot dove siamo giunti 10 minuti prima di mezzanotte. Una volta scesi non avevo la più pallida idea di dove fosse la fermata della metropolitana ma in questi casi basta mandare avanti qualcuno che lo sa e seguirlo.

Trovata la fermata di Port Maillot, dopo aver fatto amicizia con la biglietteria automatica, ci siamo muniti di ticket (1,7 euro) e siamo saliti sulla metro cercando di non sbagliare direzione. In effetti avevo con me la mappa con tutte le indicazioni ed era pressoché impossibile sbagliarsi con la metro. Non era così impossibile però, sbagliarsi a piedi ed infatti, usciti alla stazione di Anvers, per la pigrizia di non tirare fuori la prenotazione dell’ostello abbiamo camminato qualche minuto nella direzione opposta.

Sapevo che doveva essere a due minuti dalla fermata e non trovandolo, ho dovuto rassegnarmi e tirare fuori il foglio della prenotazione di hostelworld. Come avevo intuito stavamo camminando nella direzione opposta nonostante "Boulevard de Rochechouart" fosse giusto ed una volta visto il numero civico è stato un attimo trovare il Regent Hostel.

Dopo aver fatto il check-in alle 0:50 siamo riusciti a prendere possesso della nostra camera che, per risparmiare qualcosa, era una tripla con bagno ed ovviamente ci sarebbe stata un’altra persona. Quando siamo entrati non abbiamo visto nessuno e c’erano tutti i letti (uno a castello ed uno singolo) disponibili così Mattia si è scelto il castello di sopra ed io il singolo. La stanza era abbastanza piccola ma il problema più grande era l’assenza di qualsiasi cosa per appendere i giacconi. C’era solo un piccolo tavolo, una sedia e due cubi di legno su cui appoggiare qualcosa ma di non molto grande.

Quello dello mancanza di un attaccapanni, alla fine, è stato sorpassato a tutta velocità dal nuovo problema che abbiamo scoperto aprendo la porta del bagno: c’era dell’acqua che gocciava dal soffitto ed essendoci un controsoffitto, scendeva dall’unico buco che trovava, ossia quello della lampada. Cazzarola.. dell’acqua che scendeva passando per l’impianto elettrico! Sono sceso alla reception a segnalare il problema ma il ragazzo dell’ostello non poteva far altro che mandare qualcuno la mattina successiva sperando non accadesse nulla nottetempo.

Alla 1:20, dopo esserci rinfrescati ed aver preparato i letti siamo potuti finalmente uscire a visitare la città ma essendoci la metro chiusa non ci siamo allontanati molto dalla nostra sistemazione ed abbiamo fatto solamente un giro a piedi per Pigalle trovando anche un preziosissimo McDonald’s vicino l’ostello. Siamo passati davanti al Moulin Rouge che però era chiuso e tornando verso la camera abbiamo visto anche la bellissima chiesa del Sacro Cuore che era a soli 100 metri da dove dormivamo.

Poco meno di un’ora e mezza e siamo tornati all’ostello per spegnere la luce e metterci a dormire quando erano le 3.



Itinerario di viaggio


Le foto del giorno

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Aggiornato: 27.05.11