Martedì 11 Agosto

Finalmente il giorno della partenza per la vacanza estiva, quella lunga, non quei weekends mordi e fuggi che facciamo durante l'anno, quella dove non si deve pensare a niente, dove non si devono chiedere permessi o rubare giorni lavorativi. Libertà assoluta per una decina di giorni.

Dopo aver visitato Germania, Danimarca e l'ovest della Svezia (Malmoe-Goteborg) nell'estate 2008 e dopo essere stato dall'altra parte della Svezia (Stoccolma) ed in Lettonia (Riga) nel 2009, quest'anno abbiamo deciso di volare Wizzair ed andare a Cracovia e Kiev (Polonia-Ucraina). Avendo a disposizione molti giorni, volevo "farle" entrambe ma non sapendo come raggiungere Kiev dalla Polonia, avevo cercato tutti i mezzi possibili, dal treno all'autobus. Finalmente un giorno ho avuto la brillante idea di cercare su Wizzair, invece che sul solito sito della Ryanair, ed ho trovato un Katowice-Kyiv a pochissimi euro. La scoperta più bella che potessi fare!!

Come compagno di viaggio, nonostante ne avessi cercati un paio, ho trovato solo Simone ma che comunque fa per uno e mezzo essendo abbastanza "robusto". Prima di questo, eravamo stati insieme in diversi altri viaggi e sapevo già della sua disponibilità ed affidabilità, mai avuto nessun tipo di problema. Forse era meglio avere un terzo componente, nel caso che io o lui avessimo avuto qualche impegno ma purtroppo nessuno ci ha voluto seguire. Peggio per loro!

Partenza da casa mia, alle 13:30 di mercoledì 12 agosto, accompagnati da mio padre che avrebbe dovuto riportare a casa l'auto, alla volta dell'aeroporto Luigi Ridolfi di Forlì dove siamo arrivati abbastanza rapidamente in un'ora e quarantacinque minuti. Alle 15:15 siamo scesi dalla Golf e come prima cosa ho controllato di avere tutti i documenti, tra cui il passaporto, ed ho chiesto di fare lo stesso a Simone.

All'inizio credevo mi stesse prendendo in giro ma dopo un secondo, dalla raffica di bestemmie, ho capito che non stava scherzando e che non aveva portato il passaporto credendo fosse sufficiente la carta d'identità. Nooooooooo!!!! Ci sono stati momenti di panico. Abbiamo pensato e ripensato a come avremmo potuto fare. Abbiamo allertato anche qualche familiare di Simone affinché partisse immediatamente per venire a portarcelo ma non avremmo fatto assolutamente in tempo.

Ad un certo punto ho pensato che dei nostri amici sarebbero dovuti venire a Cracovia con l'auto e che dovevano partire il giorno seguente. Visto che ci dovevamo anche incontrare perché avrei dovuto portare un regalo alla ragazza di Paolo, il problema si è risolto semplicemente con un paio di telefonate. Gli amici ci avrebbero portato il passaporto, necessario per andare in Ucraina, il giorno stesso della partenza.

Risolto questo grandissimo problema ne era uscito fuori un altro, sempre con Simone, che aveva capito di poter portare 25 kg di bagaglio (esatto) ma non aveva capito che si trattava di bagaglio a mano per 10 kg e valigia da imbarcare per 15. Essendo la'eroporto distante da negozi e centri commerciali ed avendo mandato a casa mio padre con l'auto, non potevamo comprerare nessuna valigia da nessuna parte e siamo entrati in aeroporto in cerca di una soluzione.

Abbiamo chiesto ad una gentilissima ragazza dell'aeroporto che, nonostante lo shop fosse chiuso, ci ha venduto una borsa griffata "Aeroporto Luigi Ridolfi" e così Simone ha potuto risolvere il problema con i bagagli.

A questo punto sarebbe dovuto essere tutto ok, mancava solo la partenza, prevista per le 17:40, che una serie di ritardi ha fatto slittare prima alle 18:30 e poi alle 18:50 ma che in realtà è stata alle 19:20.

Dopo un viaggio molto tranquillo, atterriamo in Polonia (Katowice) alle 20:45 ed usciamo subito dallo scalo, in cerca dell'autobus per Cracovia. Troviamo ad aspettarci due minibus, con una inequivocabile scritta sulla fiancata e dopo aver fatto il biglietto dall'autista (50 Zloty o 13 euro), saliamo sul primo.

Alle 21:30 siamo finalmente partiti per l'ultima parte del viaggio e già da un po stavo messaggiando con la ragazza dell'appartamento che ci doveva consegnare le chiavi, per informarla del nostro ritardo. Durante il viaggio in autobus per la campagna polacca, siamo piombati di colpo in un clima autunnale, con una nebbia impensabile, molto strana ed inquietante.

Alle 23:10 siamo arrivati finalmente a destinazione, nella stazione degli autobus di Cracovia ed abbiamo cercato il nostro appartamento che doveva essere li vicino. Dopo qualche sms ed una telefonata finale, abbiamo finalmente incontrato la ragazza dell'agenzia che ci ha dato le chiavi e mostrato l'appartamento, che si trovava proprio sotto la porta di Florianska (o Barbacane), a due passi dalla piazza principale.

Appartamento molto carino e pulito con una camera da letto (matrimoniale purtroppo), una cucina ed il bagno. Moderno, non grandissimo ma c'era tutto quello che serviva... ed anche di più, visto che di lavatrice e ferro da stiro non sapevamo cosa farne. Perfetto per le nostre esigenze e soprattutto a molto economico.

A mezzanotte, subito dopo aver mandato via la ragazza dell'agenzia, abbiamo abbandonato le valigie ancora intatte e siamo subito usciti in cerca di qualcosa da mangiare ed eventualmente di un po di vita notturna. Per il cibo abbiamo risolto abbastanza facilmente con il Mcdonald's a due passi dall'appartamento ma per vedere un po di gente è stato più difficile.

Dopo aver cenato, abbiamo fatto un giro in centro ed all'una eravamo al Goraczka che ricordavo dal precedente viaggio. Essendo mercoledì, non c'era tantissima gente e dopo aver preso una birra, sopraffatti dalla stanchezza, ce ne siamo tornati all'appartamento.

Mentre uscivamo però, avendo trovato una buona posizione sulle scale, mi ero appoggiato alla ringhiera per fare una paio di foto al bar sottostante ed un grosso polacco, forse ubriaco o forse scemo, aveva iniziato ad urlare qualcosa. Io per tutta risposta ho buttato un "vaffanculo" e visto che eravamo vicino l'uscita siamo andati alla porta quasi con indifferenza.

L'amico di Cracovia ci era subito dietro e continuava ad urlare mentre fuori ce n'erano altri che questo ci ha aizzato contro. Noi abbiamo fatto gli indifferenti e ce ne siamo andati mentre questi scalmanati continuavano, ad urlare frasi che non capivamo e ogni tanto qualche insulto in un italiano stentato. Ad oggi ancora non ho capito cosa sia successo ma grazie a Dio è finita li la faccenda.

Alle 2 eravamo a letto.



Itinerario di viaggio


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Aggiornato: 05.05.10