Mercoledì 10 agosto 2011
Dopo la prima notte a Riga, il programma della vacanza prevedeva lo spostamento a Tallinn, per restarci quattro giorni e dopo altri tre giorni ad Helsinki, il ritorno nella capitale lettone, per finire in bellezza (Riga è una delle mie città preferite).
La nostra camera era composta da due stanze, una singola all’ingresso, dove dormivo io e l’altra con due letti, dov’erano gli altri. Mi sveglio alle nove ed aprendo la porta che ci divide, sento una sinfonia di russate da paura. Mi dispiace svegliare i due angioletti ma visto che dobbiamo lasciare la camera per le undici e soprattutto partire per Tallinn, non posso esimermi. Dopo aver effettuato il check-out e dato l’arrivederci alla ragazza delle reception (saremmo ritornati la settimana seguente), lasciamo l’hotel Toss alle 10:45.
Lungo il tragitto passiamo davanti al centro commerciale Mols, dove ci fermiamo per fare colazione, indispensabile prima di affrontare il lungo viaggio per l’Estonia. Un rapido giro al supermercato, giusto per prendere dell’acqua e alle dodici in punto ci mettiamo in movimento per Tallinn.
Usciti dalla città, il panorama che ci si para davanti è fatto esclusivamente da boschi. Milioni, miliardi di piante che rendono il paesaggio praticamente un verde fisso e monotono ma che ha il magico potere di rilassare, distendere, calmare e rasserenare. Sembra quasi di guidare in mezzo ad un paradiso terrestre. Stesso scenario è quello che abbiamo trovato l’anno scorso tra Lituania e Lettonia ed anche qualche anno fa, quando guidammo in Svezia, da Malmoe a Goteborg.
Alle 14:45, arrivati a Parnu, prima grande città lungo il tragitto, decidiamo di fermarci al McDonald’s per mangiare qualcosa e dopo trenta minuti riprendiamo la strada per Tallinn.
Arriviamo alla destinazione impostata sul navigatore quando sono le 17 ma rimango sbigottito nel trovarci in mezzo alla campagna. Avevo dimenticato infatti che non trovando il numero civico dell’hotel avevo impostato un numero a caso, credendo comunque che non sia stato lontanissimo dal Susi. Appena mi sono ricordato di questo fatto, siamo tornati nella via principale e ci siamo fermati a chiedere indicazioni al primo bar che abbiamo trovato. Le istruzioni non erano chiarissime, per via del mio inglese precario, ma avevamo capito almeno la direzione da prendere e che avremmo dovuto passare un ponte.
Durante il tragitto per il centro, lungo la grande strada a quattro corsie, ad un certo punto ci si para davanti un enorme edificio bianco, con tante bandiere di nazioni diverse ed avvicinandoci vediamo finalmente la scritta, è lui. Alle 17:20, arriviamo all’Hotel Susi.
Facciamo il check-in regolarmente e saliamo in camera ma appena apro la porta troviamo una brutta sorpresa, la tripla che avevo prenotato (e già pagato), aveva due letti normali ed una brandina da campeggio. Non ci provate per niente! Non se ne parla nemmeno!! Lasciamo tutti i bagagli per terra e scendo alla reception deciso a farmi rispettare.
Dopo una lunga trattativa, in cui loro mi dicono di avere problemi di capienza ed io che non me ne frega niente ed avendo pagato una tripla voglio tre letti, ad un certo punto, la faccenda si stava facendo complicata. Vedendo che c’era da discutere parecchio, mi butto in mezzo ad una comitiva di italiani chiedendo se ci fosse qualcuno che parlasse inglese e trovato una gentile signora ritorno dagli stronzi per continuare con il tira e molla.
Alla fine, dopo aver fatto chiamare addirittura il direttore, arriviamo ad un compromesso di una singola ed una doppia. Ci dividiamo, lasciando a Claudio la comodità di stare da solo, mentre io e Simone ci sistemiamo nella doppia e dieci minuti prima delle 19 lasciamo l’hotel per recarci in centro a visitare finalmente la città.
Giriamo un po per la città vecchia rimanendo incantati dalla sua bellezza e notiamo il contrasto con gli enormi grattacieli di vetro, subito fuori le antiche mura. Nel suo complesso però, Tallinn ci piace tantissimo. Dopo aver cercato un bel posto per mangiare, senza rimanere entusiasmati da nessuno, alla fine, quando sono le 21:15, andiamo in una “beer house” di ispirazione germanica, dove la tanta gente seduta all’esterno ci faceva pensare che si mangiasse dignitosamente. In effetti, nonostante quello che abbiamo preso non richiedesse particolare perizia nell’essere cucinato, le bistecche erano buone.
Dal web: Posto molto carino e caratteristico, a due passi dalla piazza principale, per chi vuole passare una serata in allegria. Vi si producono 7 tipi diversi di birra, eccellente quella al miele, che si possono assaggiare tutte per 20 euro. L’ambiente riproduce un vecchio borgo estone, con dettagli carini, panni stesi, varie stanze arredate con gli arnesi di una volta, balconi fioriti. Merita sicuramente una visita da chi adora la birra, la compagnia e l’allegria!
Alle 22:40, finito di mangiare, usciamo per un giro più approfondito, senza l’assillo della fame, arrivando fino alla collina di Toompea da cui si godeva di una vista mozzafiato. Poco dopo la mezzanotte decidiamo di tornare in hotel ma invece che dormire, come farebbero tutte le persone normali, sono rimasto un paio d’ore su internet, in contatto con l’Italia ma soprattutto con il mondo. Alle tre ho spento la luce quando Simone russava già da ore.