Domenica 14 agosto 2011
Siamo arrivati al grande giorno dello spostamento in Finlandia, con il traghetto nel pomeriggio. Nonostante fossimo andati a letto molto tardi, ci siamo svegliati alle 9:15 e dopo l’ultima colazione dell’hotel Susi, abbiamo fatto le valigie impiegando fino all’ultimo secondo disponibile. Siamo usciti dalla stanza a mezzogiorno in punto e fatto il check-out siamo saliti in auto per l’ultimo giro in centro.
Giriamo per Tallinn senza una destinazione ben precisa ma con l’unico scopo di seguire Simone nello shopping compulsivo che l’ha portato ad acquistare un po di tutto, da due bottiglie di Vana Tallinn (tradizionale liquore estone) a diversi souvenir, da tshirts fino ad una strana cuffia-sciarpa da una signora che le produceva lei stessa e le vendeva all’ingresso della città. Questa artigiana si è molto arrabbiata quando Claudio le stava fotografando la bancarella, dicendo che erano tutte sue creazioni e non voleva che fossero fotografate (e magari copiate).
Alle 14:15 torniamo all’auto ed andiamo al porto che non era molto distante dal centro. Quando passiamo al casello dell’accettazione, una sorta di check-in, mi rendo conto che il numero di targa cambiato di cui mi ero tanto preoccupato, praticamente non serviva a niente, visto che per sbaglio gli avevo dato la prenotazione vecchia e nessuno ha controllato la targa.
Dopo una ventina di minuti di attesa, alle 14:50 facciamo finalmente il nostro ingresso nella pancia della Eckerö Line ed una volta parcheggiato il Berlingo e saliti ai piani superiori, la prima cosa che ci premeva di fare era ilpranzo. Vediamo prima di tutto un selfservice, abbastanza elegante, con un prezzo che si aggirava sui trenta euro, che dava la possibilità di mangiare fino a sazietà (se non ho avevo male) ma dato che non avevo tutta questa fame e non avrei sfruttato l’offerta, ho deciso di cercare qualcos’altro.
Trovo un secondo self service, un po meno con i guanti bianchi ma con tante cose buone da mangiare, dove prendo due fette di carne non meglio identificata appoggiate sopra ad un mucchio di purè d patate. Nonostante sembrasse un pranzo dell’ospedale non era affatto male e con mezzo litro d’acqua e due fette di pane mi hanno fatto pagare 11,5 euro, costoso ma non troppo.
La nave molla gli ormeggi alle 16 in punto, come da orario stabilito ed avendo finito di mangiare siamo usciti a vedere le fasi della partenza e la terra che si allontanava che è sempre affascinante. Sul ponte dell’imbarcazione, nei posti riparati dal vento, si poteva stare tranquillamente con la maglietta ma nel resto della nave c’era un vento che ti strappava i vestiti di dosso (forse ho esagerato un po).
La traversata degli 80 km avrebbe richiesto tre ore e mezza che abbiamo trascorso girando in lungo e largo per tutta la nave, uscendo spesso ad ammirare il panorama, creato più dalle nuvole che dal mare. Per tutto il percorso siamo stati seguiti da una barchetta che sfruttando la nostra scia ha raggiunto agevolmente la Finlandia. Sembrava come quei pesci piccoli che seguono sempre gli squali.
Come in ogni grande nave, non poteva mancare una sorta di piccolo centro commerciale che nonostante vendesse tantissimi articoli, quelli più redditizi erano sicuramente gli alcolici, soprattutto le casse di birra che andavano via come il pane. Non ho capito se fosse perché ad Helsinki i prezzi erano proibitivi ma ho visto tante persone portare almeno 3/4 casse di birra in lattine e qualcuno addirittura ha fatto il record con sei pacchi. Cazzo che sete!
Dopo aver assistito ad eccitantissime partite di Bingo, karaoke, balli scatenati su canzoni di liscio finlandese e soprattutto dopo aver fatto tantissime fotografie, siamo arrivati alle 19 quando il traghetto sta per arrivare in terra finlandese e si vedono le prime isolette.
Attracchiamo alle 19:20, lasciamo la nave quasi subito (anche perché mentre tutti erano già in auto, noi stavamo ancora di sopra ad ammirare il paesaggio) ed acceso il navigatore, partiamo alla ricerca dell’Hotel Airport Bonus Inn, dove arriviamo abbastanza facilmente, in tre quarti d’ora.
Sbrigato le pratiche per la registrazione, arriva finalmente il momento di salire in camera ed arrivati davanti la porta, chiave in mano, saliva la trepidazione. Cosa ci aspetterà dietro quella porta? Apriamo, entriamo e.. bisogna scendere ed incazzarsi anche qua!
La camera che avevamo prenotato, avrebbe dovuto essere una tripla, mentre questa era una doppia con un letto in più, buttato in cucina. In un lato della stanza, c’era infatti un angolo cottura con due piastre, un lavello, un microonde ed un piccolo frigorifero ed un letto era buttato là in mezzo a bloccare lo sportello del frigorifero.
Sono sceso alla reception con l’intenzione di lamentarmi, essendo cosciente però che quando avevo prenotato dal sito dell’hotel, non c’erano camere disponibili che invece mi avevano trovato solo dopo aver mandato una email e ad un prezzo minore, rispetto allo standard. Evidentemente, non ne avevano ma si erano organizzati così, facendoci un buon prezzo, però dovevo comunque lamentarmi perché a volte si riesce ad ottenere qualcosa.
Stavolta ci è andata male e nonostante le mie lamentele per una camera doppia ma con tre letti, fatta pagare come tripla la signorina non è riuscita a dire altro che ce n’erano altre ma costavano di più e potevamo scegliere cosa fare. Io sapevo che aveva ragione lei ma ho finto di ignorarlo, però alla fine ho dovuto accettare la sconfitta.
Alle 22:30 siamo usciti dall’hotel per recarci in città, dove, una volta arrivati, non sapevamo dove parcheggiare. Eravamo infatti a due passi dal centro e nonostante fossero solo le 23 non c’erano auto parcheggiate in quella via. Dai segnali sembrava che la sera non si dovesse pagare ma dopo la multa di Tallinn, non volevamo rischiare di prenderne un’altra. Per fortuna passano due persone a cui chiedo informazioni e mi garantiscono che a quell’ora, in quel posto, il parcheggio non si paga.
Ci incamminiamo nelle vie centrali di Helsinki quando, come un miraggio, vediamo un McDonald’s. Arrivati alla porta però, troviamo una ragazza che stava sistemando i tavoli perché avevano chiuso da pochi minuti, però ci da una speranza dicendo che ce n’era un altro nella piazza della stazione.
Proseguiamo il nostro cammino, cartina in mano e nonostante ci fossero pochissime persone in giro, riusciamo ad incontrare un gruppetto misto, con alcuni italiani. Chiediamo prima di tutto dove mangiare ed alcune informazioni sui luoghi di divertimento ma scappiamo via quasi subito prima che chiuda anche l’altro ristorante.
Arriviamo nella piazza antistante la stazione centrale e da lontano scorso la scritta rossa del Mac che raggiungiamo in un attimo. Con grande sorpresa, ma forse nemmeno troppo grande, scopro che per il McChicken menù che a Tallinn costava 3,90 euro, quà ce ne vogliono 7,10!
Dopo aver mangiato e fatto un giro intorno alla piazza, visto che di persone non ce n’erano, a mezzanotte e quaranta decidiamo di tornare in hotel per svegliarci freschi l’indomani mattina. Faceva una strana impressione, la notte della vigilia di Ferragosto, andare in giro vestiti con felpe e maglioni ed avere anche freddo. Per di più, quando siamo tornati al Bonus Inn, abbiamo trovato addirittura i riscaldamenti del bagno accesi e ci siamo sentiti come a novembre. Nonostante fossimo arrivati poco dopo l’una, come al solito, non mi sono messo a dormire prima delle 3:30. Un classico.