Sabato 11 agosto 2018
Il programma della giornata prevede a grandi linee un giro in centro, la visita alla chiesa del Cristo Salvatore e il Gorky Park, poi per il resto si vede al momento. Ci svegliamo alle 8:45 e per quando riusciamo a partire passa un’ora e mezza. Scendiamo alla centralissima Ploshad Revolusky (Пло́щадь Револю́ции) e iniziamo dal bellissimo Teatro Bolshoi che possiamo però ammirare solo dall’esterno e proseguiamo quindi con una passeggiata nella celebre via Tverskaya.
Considerata la via principale di Mosca, ulitsa Tverskaya (Тверская улица) è anche la più antica (esisteva già nel XII secolo) ed era la strada che conduceva gli zar da San Pietroburgo al Cremlino. Percorrendo la via si trovano alcuni palazzi simbolo del potere sovietico, come il Palazzo del Soviet del Lavoro e della Difesa, oggi sede della Duma di Stato. Sempre in via Tverskaya c’è il palazzo del governatore generale, oggi residenza dei sindaci di Mosca, progettato nel 1782 da Matvey Kazakov ed è possibile trovare alcuni tra i più lussuosi hotel della città.
A proposito di hotel lussuosi, proprio nei pressi di uno di questi (il Ritz-Carlton) è accaduto un fatto curioso. Ero dall’altra parte della via e lo stavo fotografando, bellissimo con delle fuoriserie parcheggiate sotto il loggiato quando da lontano vedo il concierge che mi fa segno con la mando di avvicinarmi. Essendo parecchio distante immagino che non si rivolgesse a me ma guardando nella sua direzione lo vedo che continua. Allora mi viene il dubbio che stia dicendo proprio a me e gli faccio un cenno con la mano al quale risponde con un gesto di conferma con la testa.
Attraversiamo la strada, lo raggiungiamo e scambiamo qualche parola. Mi chiede se fossi svedese, dato la tshirt di Capo Nord che indossavo al che rispondo di essere italiano e mi racconta di aver lavorato anche in Italia. Poi ci invita a entrare nella hall, meravigliosa e super lussuosa, ci chiede se abbiamo bisogno di rinfrescarci, eventualmente del bagno e ci informa della presenza di una terrazza panoramica aperta all’ora di pranzo, il cui accesso è libero. Gli dico che ci facciamo un pensierino, ringrazio, salutiamo e proseguiamo il nostro giro.
Arriviamo un po’ più avanti, proseguendo sempre su ulitsa Tverskaya, quando al primo incrocio vediamo sulla sinistra una bella chiesa dai colori pastello e andiamo a visitarla. Si tratta della Храм Успения Пресвятой Богородицы на Успенском Вражке (Chiesa dell’Assunzione della Beata Vergine) dove entriamo giusto un minuto per dare un’occhiata. Delle alte colonne bianche con capitelli dorati dividono la navata centrale da quelle laterali, non ci sono panche o sedute ma solamente delle immagini sacre ai lati, di fronte alle colonne, con dei tradizionali supporti dove vengono inserite le candele davanti a ogni immagine. Il soffitto decorato motivi e immagini sacre dai colori tenui sul giallo/marrone mentre dietro all’altare compaiono angeli e santi su sfondo celeste.
Usciamo quasi subito e torniamo su via Tverskaya che attraversiamo per proseguire su Kamergerskiy Pereulok (Камергерский переулок), una via immagino movimentata nelle ore serali, dalla presenza di molti bar e ristoranti, addobbata completamente con delle lucine che penzolano dal cielo per un effetto serale sicuramente davvero bello. Sbuchiamo proprio dietro il Bolshoi e proseguiamo fino ai Giardini di Alessandro, dove troviamo una la folla incredibile e molte di quelle persone erano in fila per la biglietteria del Cremlino. Anche noi dovremmo andare ma nei prossimi giorni, così tiriamo dritto fino alla Cattedrale di Cristo Salvatore, poco lontano dalle mura del Cremlino, nella zona sud-ovest di Mosca.
L’immensa Cattedrale del Cristo Salvatore è stata completata nel 1997 per festeggiare l’850° anniversario della fondazione della città. Giace dove un tempo si trovava una chiesa omonima e molto simile, costruita per commemorare la vittoria della Russia su Napoleone, ma demolita nel 1931 su volontà di Stalin con l’intento di costruire un immenso palazzo soviet. Il progetto, fallito per lo scoppio della seconda guerra mondiale, fu definitivamente abbandonato nel dopoguerra. Nikita Chruščëv ne designò il cambiamento di destinazione, trasformando ciò che era rimasto in una enorme piscina per la popolazione. Boris Eltsin, a fine anni 90, grazie a una petizione popolare e sotto la benedizione della Chiesa Ortodossa Russa, trovò i finanziamenti necessari a ricostruire la chiesa come noi la vediamo oggi, immensa, sfarzosa e dallo skyline inconfondibile.
Purtroppo l’esperienza del viaggio precedente non ci è stata di lezione perché, ora che ci penso, ricordo che non ci fecero entrare con i bermuda e siamo dovuti ritornare il giorno seguente con i pantaloni lunghi. Evidentemente le regole non sono cambiate, nostro malgrado, e anche questa volta non ci è possibile entrare. Sarà un motivo per tornare in periodi con clima più fresco e vestirci finalmente come vogliono loro.
Dopo esserci fermati un po’ nei giardini intorno alla chiesa, proseguiamo attraversando il famoso Ponte dei Patriarchi (Патриарший Мост), l’elegante ponte pedonale che collega la maestosa Cattedrale del Cristo Salvatore con la zona dell’Ottobre Rosso e del lungofiume che porta al Gorky Park. Il ponte dei Patriarchi è considerato uno dei ponti più belli di Mosca ed è molto amato dai turisti grazie anche alla vista verso il Cremlino che è possibile ammirare mentre ci si trova su di esso. Il tratto di ponte al di sopra della Moscova è lungo 203 metri e largo 10 ed è costituito da tre campate, la maggiore delle quali ha una luce di 105 metri.
Continuiamo la nostra passeggiata dall’altra sponda della Moscova arrivando nei pressi della gigantesca statua di Pietro il Grande (Памятник Петру I), posizionata in un’isola al centro del fiume. La statua, che raffigura Pietro I di Russia, zar dal 1682 al 1725, con i suoi 94 metri è al 7º posto tra le statue più alte del mondo e al primo posto tra monumenti più alti della Russia, solo 9 metri più alto della Statua della Madre Russia di Volgograd. Nel frattempo, quando manca un quarto alle tre, ci fermiamo a mangiare in un ristorante molto carino, tutto in legno (Shardam Kafe – Шардам кафе), dove contro tutto ciò che si dice quando si è all’estero, ho ordinato delle tagliatelle! E mi sono leccato anche i baffi da quanto erano buone.
Proseguiamo il nostro cammino di avvicinamento al Gorky Park attraversando il Parco delle Arti “Museon” (Парк искусств МУЗЕОН – Muzeon Art Park), un parco-museo che si trova sul lungofiume Krymskaya naberezhnaya (Argine di Crimea – Крымская набережная). Fondato dalla associazione moscovita “Museon” nell’anno 1992, il parco è un museo della scultura, l’unico all’aperto in Russia. Nella collezione di questo museo straordinario ci sono circa 700 oggetti artistici in pietra, bronzo, legno e in altri materiali. Tutte queste opere d’arte hanno un grande valore storico ed artistico. Nel parco è possibile trovare dai busti di Stalin alle sculture di propaganda sovietica, fino a divagazioni moderne come Pinocchio o dei tenerissimi cerbiatti. Ogni angolo è una scoperta e le panchine per sedersi sono di design anch’esse. Nei periodi estivi nel parco organizzano concerti. All’interno del Parco delle Arti troviamo la Casa centrale dell’artista, dove al secondo piano c’è una sezione della Galleria Tretyakov o Tretyakovka (Новая Третьяковка) nella quale si sono tenute mostre di tutti i maggiori artisti russi del 20-esimo secolo: Malevic, Petrov-Vodkin, Kandinsky.
Arriviamo quindi al famosissimo Gorky Park che complice la splendida giornata di sole, è letteralmente preso d’assalto dalle persone. Il Gorky Park è ancora oggi uno dei luoghi più popolari tra i moscoviti per passeggiare e per svagarsi, ed è molto animato nei fine settimana. È sicuramente uno dei luoghi da non perdere a Mosca, e gli abitanti della capitale consigliano vivamente di visitarlo almeno una volta.
Da natashastefanenko.com – Chi di voi ha visto Gorky Park? Il film del 1983 con William Hurt? Se amate i gialli, vedetelo o rivedetelo perché e davvero un gran bel film, pieno di tensione e suspence tra servizi segreti del KGB e misteriosi americani a cui l’avventura russa non porta tanta fortuna. Oggi a Gorky Park non ci si va più per nascondere cadaveri. E’ diventato il cuore verde della città, attraversato da qualcosa come 40000 persone durante la settimana, che aumentano a tre volte tanto nel week end! Chissà perché i moscoviti lo amano mentre i turisti ci vanno di rado. Peccato, perché è proprio uno dei posti dove incontrare facilmente la gente di qui che viene al parco per fare sport, per lavorare (visto che è tutto coperto da wi fi), per partecipare ai tanti eventi che vi si tengono. Gorky Park per tutti noi è come un vecchio amico. Pensate che ha quasi cent’anni, perché è stato inaugurato nel 1928.
Facciamo un giro per quasi tutta la sua lunghezza tra bambini che giocano, persone all’ombra degli alberi a fare picnic e molti sdraiati a prendere il sole. Non manca nemmeno una coppia di sposi a farsi le foto e sportivi come se piovesse, tra runner, ciclisti, giovani con skate e rollerblade, fino agli immancabili anziani sulle panchine. C’era anche un torneo internazionale di beach volley.
Rimaniamo il tempo necessario per attraversarlo, facendo un bel giro lungo, dopodiché battiamo in ritirata e raggiunta la stazione metro di Park Kultury (Метро Парк Культуры), sull’altra sponda della Moscova, ci dirigiamo verso l’hotel, rientrando verso le 18.
Dopo il meritato relax, torniamo in pista verso le 20:30, quando usciamo per raggiungere la Piazza Rossa e andare a cenare alla Stolovaya 57 (Столовая 57), all’interno del Gum.
Da Russia Beyond – Nel centro di Mosca mangiare più a buon mercato che in questo posto è impossibile. La “Stolovaja N.57” si trova nel leggendario centro commerciale Gum sulla Piazza Rossa. In verità, qui c’è sempre un gran numero di persone che vuole mettere qualcosa sotto i denti, quindi siate pronti ad aspettare un po’. La Stolovaja (il termine indica una mensa self service economica) è in stile sovietico e il personale lavora con grembiuli e cappelli bianchi. Sui tavoli ci sono sempre vasetti con fiori freschi. Si può scegliere tra insalate, kompot, mors, panini e pirozhkì. Non avrete che l’imbarazzo della scelta. Qui si può provare il borshch per appena 95 rubli (1,26 euro). Per le polpette ve la caverete con 180 rubli (2,40 euro), per un contorno con 60-75 (0,80-1,00 euro), così come per un’insalata; la vatrushka con il tvorog o le amarene costa 35 rubli (0,46 euro), il tè 60 (0,80 euro), il kompot e il mors 50 (0,66 euro).
Ceno con un non meglio specificato “pezzo di carne”, del purè di patate, pane, acqua e una squisita fetta di torta al cioccolato, spendendo 460 rubli, poco più di 6 euro e subito dopo scendiamo a fare un giro in piazza prima e poi lungo la Nikolskaya Street (Нико́льская у́лица), dove incontriamo niente di meno che il signor Lenin. Tra i vari artisti presenti nella via, c’erano infatti anche un gruppo di signori attempati, in maggioranza “babushke”, che accompagnati dal suono di una fisarmonica cantavano canzoni della tradizione russa e tra questi musicisti, seduto su una panchina, c’era anche uno dei tanti sosia del leader russo.
Concludiamo la serata spostandoci in Arbat (Арба́т), famosa via dello shopping e del passeggio, dove arriviamo poco dopo le 23. Arbat è la via dove turisti e abitanti si riversano durante il tempo libero. Interamente pedonale, si estende per oltre un chilometro offrendo ogni varietà di locali, intrattenimenti e ristoranti. I numerosi artisti di strada intrattengono i passanti con le più fantasiose performance, i pittori espongo le proprie creazioni mentre i negozi propongono merci griffate all’ultima moda.
Devo dire che qualche artista l’abbiamo visto, più che altro caricaturisti e pittori con le bombolette di vernice, ma in quanto a “movida” mi ha deluso parecchio, dato che di persone in giro ce n’erano veramente poche. Non so se forse abbiamo spagliato orario, arrivando troppo tardi. Fatto sta che quando manca un quarto all’una prendiamo la metro e torniamo in hotel.