Dopo aver dovuto rinunciare ad un economicissimo viaggio a Sofia, alla fine di marzo, stava per saltare anche questo perché fino a due settimane dalla partenza, ancora non avevo trovato un compagno di viaggio. A dire il vero l’avevo già trovato e ci eravamo anche accordati sia sulle date che sulla destinazione (Stoccolma) ma il giorno che mi accingevo a prenotare, chiamatolo per una ulteriore conferma (nonostante l’accordo della sera precedente), mi aveva fermato a causa del terremoto in Emilia, accaduto proprio quella notte. Prestando servizio infatti nella protezione civile, non poteva ancora sapere in quali giorni sarebbe stato chiamato per recarsi nelle zone disastrate e c’era il rischio concreto che sarebbe stato durante il nostro viaggio in Svezia.
Incredibilmente, quando ormai ero combattuto tra il partire per la prima volta da solo o rinunciare al secondo viaggio di fila, un venerdì sera ho incontrato il mio vecchio e caro amico Giovanni ed alla richiesta, quasi scherzosa, di accompagnarmi, aveva pensato un pochino e poi aveva risposto di si. Il giorno seguente (sabato 26 maggio) sono passato a trovarlo nell’officina dove lavora e gli ho chiesto se avesse cambiato idea, perché ero ancora un po’ incredulo ma lui confermava ciò che aveva detto la sera precedente.
Fremevo dalla voglia di comprare quei biglietti ed appena sono riuscito a mettere le mani sul computer di casa, in due secondi ho effettuato la prenotazione del volo Ryanair e siamo stati anche fortunati a spuntare un ottimo prezzo. Le prime volte che avevo controllato quel Falconara-Skavsta, il prezzo di aggirava sui 148 euro e molto probabilmente, visto il basso numero di prenotazioni, a sole tre settimane dalla partenza, sono riuscito a prenderlo per soli 66 euro.
Nonostante ci conosciamo da più di 20 anni, con Giovanni abbiamo fatto solamente un viaggio insieme, nel lontano 1996 ad Ostuni, in un villaggio Valtur. Ricordo che ci eravamo divertiti molto ma a pensarci adesso, una vacanza in un villaggio turistico.. brrrrr.. rabbrividisco!
Con il biglietto aereo in tasca, ho proceduto serenamente a cercare l’hotel e mi sono imbattuto in prezzi stratosferici che nonostante fossi stato già due volte in Svezia (la prima a Malmoe-Goteborg e la seconda proprio a Stoccolma) non ricordavo a questi livelli. Ho chiesto anche dei consigli all’agente svedese della ditta per cui lavoro ma alla fine, come sempre, la soluzione è arrivata dall’ottimo Google Maps, abbinato a Booking.com ed ho scelto il Kungsbron hotel, vicinissimo alla stazione degli autobus.
Trovandosi l’hotel in pieno centro, non eravamo legati alla metropolitana per tornare dopo le uscite notturne e potevamo andare liberamente in giro a piedi, facendo anche tardi, senza dover cercare introvabili bus notturni o costosissimi taxi per rientrare. Certo che leggere di camere sotto il livello stradale, non molto grandi e senza finestre mi lasciava un po’ perplesso ma i commenti dei clienti erano quasi tutti positivi. Fosse stato nella sporchissima Londra, ci avrei pensato bene prima di scegliere una soluzione del genere ma a Stoccolma ero sicuro che potevamo stare tranquilli.
Gli ultimi tasselli che mancavano al puzzle della vacanza erano l’organizzazione dei trasferimenti per gli aeroporti, sia per andare in Ancona che da Skavsta a Stoccolma. Per quello di partenza si era pensato in un primo tempo di farci accompagnare per poi decidere di andare in macchina, rischiando di lasciarla nel pericolosissimo parcheggio gratuito della stazione di Castelferretti, proprio di fronte allo scalo dorico. Vetri infranti e danneggiamenti vari sono all’ordine del giorno in quel posto ma noi siamo andati con una vecchia Peugeot, a prova di furto.
Per il trasferimento da Nyköping a Stoccolma, sapevo già che c’era la Flygbussarna, con la possibilità di fare i biglietti da soli in aeroporto. Visto però che avevamo l’arrivo alle 22:50 e ci aspettavano 80 minuti di autobus, dovevamo fare tutto in fretta e non perdere nessun minuto prezioso. Dovevamo arrivare nella capitale prima possibile, al fine di uscire a “fare serata”, perché il sabato era l’unico giorno in cui avremmo trovato vita notturna. Nel sito della compagnia di autobus, c’era per fortuna la possibilità di acquistarli online e risparmiando anche qualche euro, siamo andati a Skavsta con i biglietti in tasca.