Mercoledì 13 Agosto

Ormai sono saltati tutti gli schemi e la squarda è allo sbando. Abbiamo fatto colazione alle 7 insieme agli anziani (ma loro erano all'inizio della giornata e non alla fine della serata), la sveglia alle 14:30 ed il pranzo alle 18. Tutta colpa della metropolitana che ci lasciava quel vuoto tra l’una e le cinque della mattina.

Il pomeriggio di mercoledì, secondo giorno di vacanza, lo abbiamo passato per centri commerciali (Ica e Coop) a fare la spesa per poter cucinare. Pensavamo di risparmiare e mangiare "sano" ma credo che abbiamo sbagliato con entrambe le ipotesi visto che il cuoco era Andrea, detto "Il Conte". Abbiamo anche scoperto che nei supermercati non vendono gli alcolici ed abbiamo dovuto fare tre fermate della metro per trovare un negozio che li vendesse (System Bolaget). Tornati in hotel alle 18 con la spesa, ci siamo riposati mezzora e siamo subito ripartiti per un giro in centro.

Alle 20:30 siamo tornati in hotel ed abbiamo messo Andrea ai fornelli per cercare di fare qualcosa, non dico di buono ma almeno non velenoso. Purtroppo, la prima cosa che ha detto quando l’acqua bolliva è stata: "aò, ragà, lo sale no le semo comprato" (hey ragazzi il sale non l'abbiamo comprato). Per fortuna avevamo comprato dei raviolini per i quali non serviva il sale e comunque, volendoli fare con la panna, non era certo da comprare la besciamella come ha fatto quell’incapace.

Cenato e bevuto, verso mezzanotte siamo usciti. Seguendo le indicazioni che una ragazza ci aveva dato nel pomeriggio, ci siamo trovati in una festa con tanta bella gente, che solo dopo abbiamo scoperto essere un piccolo "GAY PRIDE". Qualche dubbio ci era venuto perchè le persone che si baciavano, se pur vestite in modo strano, sembravano sempre dello stesso sesso ma quando abbiamo visto tre ragazzi baciarsi insieme abbiamo realizzato che effettivamente c’era qualcosa di strano.

Usciti da quella festa in maschera abbiamo trovato finalmente il locale che ci aveva consigliato quella ragazza, un club a poca distanza chiamato "Caffè Opera". Davanti c’erano due macchine che occupavano tutta la via: due limousine, una bianca ed una nera che erano abbastanza eloquenti sul tipo di clientela.

Quegli stronzi, alle 2:30 non ci hanno fatto entrare dicendo che stavano chiudendo e così, rassegnati, abbiamo deciso di tornare in hotel ad un orario accettabile, cercando la fermata di un autobus notturno di cui avevo chiesto informazioni precedentemente. Mentre la stavamo raggiungendo, seguendo il mio preziosissimo tomtom, Andrea si mette a parlare con due ragazze (forse le due si mettono a parlare con lui) che dopo aver detto un sacco di cazzate ci hanno prima mostrato la fermata e poi ci hanno chiesto se volevamo mangiare qualcosa insieme a loro.

Avendo fiutato "l’affare" abbiamo accettato senza problemi per poi pentircene quando, alle 3:40, ci hanno abbandonano senza nemmeno salutare. A quel punto, perso quello delle 3:25, abbiamo dovuto aspettare l'ultimo autobus della notte, alle 4:25.

Arrivati in hotel alle 4:50 sono stato catturato dal computer con internet e non ho resistito. Quando ho finito di comunicare con la patria (blog ed emails varie), alle 5:15, non mi è passato nemmeno per l'anticamera del cervello di aspettare la colazione delle 6:30, come la mattina precedente e sono andato subito a dormire.


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Aggiornato: 09.09.09