Domenica 17 Agosto

Dovendo lasciare la nostra bella cameretta con tanti letti prima di mezzogiorno, per sistemarci in una più riservata, avevo pensato bene di mettere la sveglia alle 11 così da avere tutto il tempo. Manco a dirlo, per aspettare Andrea siamo usciti alle 12.35!

Credevamo che la nuova stanza fosse nel medesimo ostello invece abbiamo scoperto, nostro malgrado, che si trovava a qualche centinaio di metri che abbiamo fatto sotto il sole, con le valigie al seguito e con quel caldo afoso di Riga che ci stava rompendo le palle.

Alle 13, guidati dall’uomo dell’ostello, abbiamo raggiunto la nuova camera e mentre aspettavamo Lorenzo che si faceva la doccia, io ed Andrea siamo usciti per cercare qualcosa di commestibile per fare colazione. Non trovando niente, ma proprio niente, Andrea è riuscito a mangiarsi un hotdog.

Quando siamo tornati da Lorenzo sono iniziati i guai. Mi sono buttato sul letto per riposare ed ho visto di fianco alla parete, sotto il letto, dell'acqua sbucare dal muro. Ho chiamato immediatamente la signora che stava facendo le pulizie ed è iniziato un girone infernale fatto di telefonate con la sede centrale dell'ostello che ci avrebbe dovuto trovare una nuova sistemazione. Dopo un'attesa estenuante ci arriva finalmente la telefonata che aspettavamo, c'è una nuova camera che ci attende. Abbiamo dovuto rifare le valigie, per la seconda volta in mattinata e ci siamo dovuti trasferire in una struttura che si trovava più lontano di quella di partenza (Old Town Hostel in cui eravamo prima).

Alle 16, dopo 3 ore d’inferno, ce l'abbiamo fatta finalmente a prendere possesso di quella che sarebbe stata la nostra camera per il resto del soggiorno lettone.

Dopo un po di meritato relax, alle 18, io e Andrea abbiamo deciso di uscire a mangiare qualcosa ed alle 19 abbiamo fatto il nostro primo pasto della giornata. Non c'è male.. Poco dopo avrei dovuto incontrare la mia amica Kristine e quando Andrea mi ha abbandonato per tornare in camera mi sono sentito perso. Ero terrorizzato dal dover essere da solo, non con una ragazza ma con una persona che non parlava la mia lingua. Pauraaaaa!!!

Come meeting point il Laima Watch e trovarsi è stato facilissimo. Si inizia con i classici "hi, how are you?" e via via che mi sono sciolto si riusciva anche a comunicare. Siamo andiamo a vedere un corteo di strane barche lungo il Daugava (il fiume che attraversa la città), una sorta di carnevale e dopo un giro per la città ed un mojito in un bar, siamo tornati a vedere i fuochi d’artificio. Azz, anche in Lettonia ci sono i fuochi d'artificio come in Italia! Era una gara tra 8 diverse ditte pirotecniche e quella che vinceva avrebbe avuto l’incarico di organizzare i fuochi del 31 dicembre. C’era una folla veramente incredibile a vedere lo spettacolo di fuochi e musica e "casualmente" faccio la conoscenza anche con la sorella della mia amica.

Alle 23 sono tornato dai miei amici e dopo aver atteso come sempre Andrea, verso mezzanotte siamo usciti per cenare. Il ristorante non poteva che essere lo Steiku Haoss, quello della sera precedente, in cui avevamo mangiato veramente bene.

La serata è proseguita con una discoteca semi deserta (Club Essential) ed un giro al casinò dell'Hotel Latvija. Alle 3:40, visto che gli altri non avevano intenzione di tornare, li lascio giocare e torno in camera da solo. In centro c’era ancora qualcuno ma nelle viuzze interne assolutamente nessuno e quando in una zoa buia ho sentito dei passi dietro di me, devo dire che non ero molto tranquillo. Ho fatto un piccolo cambio di direzione e mi sono portato in una via più grande ed illuminata. Ho fatto un po di strada in più ma almeno non avevo jack lo squartatore che mi inseguiva.

Poco dopo ho fatto il secondo strano incontro (anche se il primo non era stato proprio un incontro): vedo tre ragazze davanti alla vetrina di un negozio (4:30 di notte) e mentre gli passo vicino una mi fa: Hi, where are you going? Le rispondo che stavo andando a dormire e lei mi fa: "do you want to come with us?". Pensando che avevo con me due carte di credito, il bancomat e 300 euro in contanti non ho avuto il minimo dubbio su cosa rispondere e me ne sono andato (facendomi però lasciare il numero di telefono).

Alle 5:30 sono tornati anche gli altri e trovandomi al computer si sono fermati a rompere le palle, non solo a me ma a tutto l'ostello, visto che hanno iniziato a cantare e suonare la chitarra.

Prima che arrivasse la polizia siamo andati a dormire.


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Aggiornato: 09.09.09