Mercoledì 20 agosto, è stato il giorno del ritorno in Svezia. Avevamo l’aereo alle 14:45 e di conseguenza dovevamo trovarci all’aeroporto un paio di ore prima. Sveglia alle 10, senza esagerare, e dopo aver fatto la doccia ho iniziato a piegare maglie, camicie, pantaloni e cercare di far entrare tutto per la quarta volta dentro la valigia. Che palle! Alle 11:30 ho svegliato anche gli altri ed alle 12 in punto siamo scesi a prendere un taxi. Si voleva farlo arrivare sotto l’ostello, visto che pioveva a dirotto, ma visto che in quella via non potevano entrare ci siamo dovuti bagnare comunque (mai come ieri notte). Alle 13 siamo arrivati in aeroporto e i vari check-in e controllo bagagli, alle 14:45 siamo partiti dalla Lettonia arrivando in Svezia alle 14:40. Ovviamente non ci abbiamo messo -5 minuti ma semplicemente c'era un’ora di fuso orario. Appena decollati, guardando dal finestrino, ho visto la torre della televisione, i vari palazzi ed il fiume Daugava nel quale navigamo il giorno predecedente e devo dire che ho sentito tanta nostalgia, come la fine di una vacanza bellissima. In effetti era quasi così, visto che era rimasto solo un giorno a Nyköping prima di tornare in Italia. Arrivati a Skavsta raggiungere il Connect Hotel è stato facilissimo: era di fronte l’aeroporto e bisognova solo traversare la strada. Alle 15 eravamo in camera e dopo esserci sistemati cercavamo qualcosa da mangiare che dentro l’hotel purtroppo non c’era (il ristorante avrebbe aperto solamente alle 18). Ci siamo fatti il segno della croce e siamo andati al self service dell’aeroporto dove, stranamente, ho preso un piatto di riso e della carne che erano molto buoni. Il clima dell'arrivo in Svezia era poco meglio di quello della partenza da Riga (tanta pioggia) ma dopo poco era uscito il sole. Peccato che dopo poco ancora aveva ricominciato con la pioggia. Quando alle 20 avevamo deciso di uscire, fortunatamente non pioveva più, però c'era stato un altro incoveniente. Quell'idiota di Andrea aveva perso ancora una volta il portafogli! Dopo averlo cercato in tutti i posti possibili, purtroppo l'aveva ritrovato ancora una volta. Lo aveva lasciato nella postazione internet di fianco al bar ed il barista che l'aveva trovato è stato onesto. In Italia col cavolo che lo ritrovava! La serata l'abbiamo passata a Nyköping, città con poco meno di 30 mila abitanti a pochi chilomentri dall'eroporto. Quando siamo scesi dall'autobus ed abbiamo fatto i primi passi nel paese ci sembrava di essere in una città fantasma. Non c'era nessuno in giro, nemmeno un gatto, un cane, un giaguaro.. ed i negozi erano tutti chiusi. Dopo qualche minuto che camminavamo, abbiamo trovato un pub pieno di gente. C'era un maxischermo e davano la partita della Svezia quindi l'ambiente era piuttosto carico, tutti che tifavano vivacemente. Noi ci siamo un hamburger ed abbiamo tifato Svezia insieme a loro. Perché no? Dopo il pub siamo andati un po più avanti dove abbiamo trovato il "Birgers", un disco-pub molto carino e li siamo rimasti dalle 23:30 fino alle 2, orario di chiusura. Abbiamo bevuto qualcosina e fatto conoscenza con un ragazzo italiano che lavorava in aeroporto. L'amico di Roma ci ha detto che nonostante sembrassero tutti ubriachi non avevamo ancora visto niente: il primo weekend dopo aver preso lo stipendio, in Svezia c'è la sagra della sbornia! Quando abbiamo deciso di tornare in hotel è emerso un piccolo problema: non avevamo più soldi. Non dico per un taxi ma nemmeno per l’economicissimo autobus! Abbiamo girato mezza città per trovare un bancomat funzionante e ad un certo punto disperavamo di riuscirci. Quando finalmente ci siamo riusciti, con i soldi in tasca eravamo più tranquilli (almeno l’autobus delle 4 potevamo prenderlo). A quel punto abbiamo potuto iniziare a cercare un taxi. La ricerca poteva andare avanti fino all'infinito se non avessimo avuto un colpo di culo. Al telefono dei taxi non rispondeva nessuno e se non avessimo incontrato casualmente l'unico taxi nel raggio di 10 chilometri avremmo dovuto aspettare ancora un'ora per l'arrivo dell’autobus. Alle 3:15 eravamo in hotel e dopo un inevitabile giro su internet pensavo di andare a dormire dopo una trantina di minuti. Purtroppo non avevo fatto i conti con la valigia che per essere domata ha avuto bisogno di altri 30 minuti. Alle 4:15 ero sotto le coperte. Il giorno seguente ci dovevamo svegliare alle 6:45 ma tanto era l'ultimo. Le foto del giorno Clicca per ingrandire e leggere il commento |
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