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Primo giorno (Giovedì 9 Agosto)
Giovedì 9 agosto si parte. Il viaggio in treno da Civitanova a Pisa è stato un massacro. Partenza all'una di notte e cambi di treno a Bologna, Firenze Campo di Marte, Firenze S.M.Novella e finalmente l'arrivo a Pisa Aeroporto verso le 8:30.
Facciamo colazione, un giro per l'aeroporto, guardiamo qualche culo ed aspettiamo che aprano il check-in seduti sulle panchine fiori dall'aeroporto. Nel frattempo, la partenza prevista per le 12.15 veniva ritardata di 30 minuti che al momento della partenza arrivano ad un ora.
Decollo alle 13.15 ed alle 15 eravamo in Germania. Recuperate le valigie veniva il momento più difficile, dover cercare di farsi capire da quelli della Hertz, presso la quale dovevamo ritirare la macchina presa a noleggio. Prima di noi sono due italiani che vogliono andare nella Repubblica Ceca con un Audi A3 e vengono stoppati immediatamente
dalle impiegate. Con l'Audi non è consentito andare nella ex Cecoslovacchia ed in molti altri stati, tra cui l'Italia. Alla fine si prendono una Focus e partono. E' il nostro turno.
Con il mio misero inglese riesco a dire che abbiamo prenotato una macchina e, detto il cognome, ci vengono sottoposti dei documenti da firmare. C'era una cosa che non avevamo considerato o meglio ignoravamo: se qualcuno ci rigava la macchina avremmo dovuto pagare noi. Visto che dovevamo fare centinaia e centinaia di km ci è sembrato il caso di fare anche l'assicurazione contro queste eventualità. Altri soldi.
Mentre stavamo firmando quelle carte ci accorgiamo che la macchina che ci vogliono dare non è l'Audi che avevamo prenotato ma una similare che, nel caso specifico, era una Passat. Fin quà nessun problema. Il problema c'è stato quando abbiamo scoperto che era a benzina. Cribbio!
Ho provato a dire che la volevamo diesel e loro mi hanno detto che non l'avevano, ho provato a dire che c'era la macchina di quei due italiani di prima che era come quella che avevamo prenotato ma anche quà hanno detto che non si poteva. L'unica cosa che abbiamo potuto fare è stata di lasciare il nostro numero di cellulare perché almeno, se avessero avuto modo di cambiarcela, ci avrebbero avvertito.
Alle 17 finalmente ci mettiamo in marcia, Gianluca al volante ed io al navigatore. La nostra meta per la notte doveva essere Puttgarden (giardino delle putt?), paesino di confine prima degli imbarchi per la Danimarca, dove arriviamo in un ora circa (90 km). Vediamo molti hotel, bed and breakfast e simili ma non ne trovavamo uno con una camera disponibile. Pensavamo fosse più facile trovare da dormire invece abbiamo girato un po prima di riuscirci.
Alla fine, dopo molto girare, abbiamo trovato una camera a casa di una famiglia dove si parlava solo tedesco. Le uniche cose che dovevamo capire, dopo molto penare, le abbiamo capite: 25 euro a testa e colazione alle 9 della mattina compresa. Facciamo una doccia ci mettiamo un po sul letto prima di uscire per la cena ma, vista la stanchezza del viaggio era forte la tentazione di rimanere a dormire fino alla mattina successiva.
Alle 20 decidiamo di uscire per cercare un ristorante ma il paesello non era molto grande e ci siamo buttati sul ristorante dell'unico palazzo presente nelle vicinanze dove, quando siamo arrivati, eravamo gli unici clienti. C'era un'atmosfera molto strana, quasi irreale, sembrava il film Twin Peaks.
Dopo un giorno intero di panini e merendine finalmente una bistecca ma quando ci hanno portato il conto non hanno scherzato per niente, ci hanno dato dentro.
Dopo cena abbiamo fatto un giro nel porto dove partivano i traghetti per la Danimarca ed oltre al forte vento non c'era nessuno. Sembrava non ci fosse nessuno perché quando siamo ritornati in macchina, dopo una breve passeggiata, un solerte addetto ai parcheggi quasi quasi ci voleva mettere le ganasce sulle ruote dell'auto.
Decidiamo di tornare in camera ma strada facendo ci viene in mente che qualcuno ci aveva detto dell'esistenza di un paese non molto lontano. Decidiamo di farci un giro e scopriamo che avevamo sbagliato tutto. Un paese pieno di gente, con pub, pizzerie e ristoranti all'aperto affollatissimi. Noi invece, fino a quel momento, avevamo incontrato solo la famiglia dove dormivamo ed i camerieri del ristorante Dania.
Alle 23, dopo aver trascorso la notte precedente in viaggio e senza dormire, finalmente decidiamo di andare a letto.
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