Giovedì 12 Agosto

Terzo viaggio in Ucraina nel giro di dodici mesi (agosto e dicembre dell’anno scorso) e questa volta mi accompagna Sandro, un amico di Montecosaro con cui siamo già stati a Dusseldorf in una precedente uscita.

Se nell’estate 2009 siamo partiti da Forlì per un passare prima a Cracovia (wizz + wizz) e nello scorso dicembre abbiamo preso un Venezia-Kiev (wizzair) diretto, quest’anno ho scelto la comodità di partire dal Raffaello Sanzio ed ho prenotato un volo Ancona-Kiev, con scalo a Roma Fiumicino, con la nostra compagnia di bandiera (Alitalia). A differenza dei miei soliti viaggi, credo che questo sia stato quello in cui l’aereo mi è costato di più ma considerando l’economicità della vita in Ucraina, avremmo risparmiato altrove. Sicuramente con un poco di esperienza in più avrei risparmiato sul volo ma quel sito che ho scoperto da poco, a quel tempo lo ignoravo.

Dovevamo essere in 3 per questa vacanza ucraina ma pochi giorni prima di partire, la mamma di Stefano ha avuto un incidente e lui è dovuto rimanere a casa. Pensare che per convincersi ci aveva messo delle settimane e solo dopo un lungo tira e molla ero riuscito a fargli capire che Kiev è meglio di Civitanova. Del biglietto che aveva già acquistato, ha recuperato qualcosa ma purtroppo non tantissimo, 61 euro su 332 totali.

Avendo il volo alle 11:35 siamo partiti da casa mia alle 9:15 per arrivare a Falconara cinque minuti prima delle 10. Nessun problema con i liquidi nel bagaglio a mano per Sandro questa volta, che nel viaggio a Dusseldorf, causa dimenticanza, si era fatto buttare via prodotti cosmetici per un valore di circa 30 euro.

L’aereo che ci avrebbe portato a Roma era il più piccolo che avessi mai preso e per la prima volta salivo su un vettore Alitalia. La cosa che mi ha colpito è stata quella di dover cercare, non la fila sopra le ali, come sempre accade con Wizzair e Ryanair, ma il mio posto numerato, da qualche parte nell’abitacolo. Con le low cost infatti i posti sono liberi ed ognuno si mette dove preferisce. Un’altra cosa leggermente diversa dalle mie abitudini è stata quella di vedere hostess con più di 40 anni, italiane, e con accento romanesco. Sulla “Wizz” e sulla “Rana” non saranno sempre bellissime ma almeno sono giovani e soprattutto straniere.

Siamo decollati alle 11:35 ed arrivati a Roma alle 12:06. Una volta scesi a terra ci siamo messi subito a cercare il nostro aereo nel labirinto di Fiumicino, perché avevamo la coincidenza abbastanza ravvicinata. Anche se dopo una bella camminata, abbiamo trovato quasi subito il gate da cui sarebbe partito l’aereo per la capitale ucraina ed alle 13:35 eravamo dentro.

Decollo alle 14 in punto per arrivare finalmente a Boryspil alle 16:18. Il volo non è stato dei più comodi perché con i posti assegnati non mi è stato possibile scegliere quelli comodi sopra le ali, con più spazio per le gambe, sempre che su quel tipo di aereo ci siano stati. Essendoci in Ucraina un’ora di fuso orario, eravamo già alle 17:18 e come prima cosa da fare, una volta recuperate le valige, è stata di cercare un taxi per farci portare all’appartamento.

Ormai la mia esperienza era tale che trattare con i tassisti è stato un gioco da ragazzi. Sapevo già che non avrei speso più di 15 euro, nonostante questi mi chiedessero il doppio. Uscito dagli arrivi del Boryspil, camminando verso l’uscita veniamo assaliti da gente che vuole darci un passaggio, sicuramente abusivi ed io nemmeno li faccio parlare, offrendo subito le mie 15 euro. Questi quasi schifati dicono di no ma io me ne frego e continuo a camminare, ne arriva un altro e si ripete la stessa cosa fino a quando arrivo alla porta. Mmmm.. cominciavano a rimanere pochi tassisti e quando stavo quasi convincendone uno, quello di prima che mi seguiva gli ha urlato qualcosa per farlo allontanare, del tipo: “questo è un mio cliente”.

Cazzarola, i tassisti erano quasi finiti e stavo per arrivare al parcheggio senza aver trovato nessuno ma per fortuna avevo un piano “B”. Non sapevo da dove partivano ma ero al corrente dell’esistenza di minibus che collegavano l’aeroporto con la stazione ed è per questo che stavo rischiando di “perdere il taxi” ma questo alla fine, quando mi ha visto così determinato, si è preso le 15 euro ed ha accettato di portarci.

Partiti dall’aeroporto alle 18, dopo una mezz’ora siamo arrivati al “mio” appartamento, in Mala Zhytomyrs'ka (Мала Житомирська), a due passi dalla piazza principale. C’era ad attendermi la signora Svetlana, la proprietaria, che ormai mi conosce benissimo, sia perché è la terza volta che vado da lei ma anche grazie ad Olga, una nostra amica comune, che me l’ha fatta conoscere.

Le spiegazioni questa volta sono state ovviamente molto veloci ed una volta pagato i nostri 450 euro per 11 giorni (10 notti) ci siamo liberati di Svetlana. Alle 19 finalmente siamo usciti, sia per mangiare qualcosa che per prelevare/cambiare un po di Grivnas (10,10) e visto che c’eravamo, ci siamo dotati di una SIM ucraina per non dissanguarci usando quelle italiane. Ricordo che una volta ho mandato un sms con Wind e con il roaming mi hanno fatto spendere un euro!

Alle 20 arriva anche l’ora di mangiare e per fortuna Sandro era d’accordo con me per andare da Mcdonald’s e quando usciamo, dopo 20 minuti, mi è venuto di salutare due belle ragazze che erano li e queste addirittura si sono fermate a parlare. Impensabile in Italia!!! Nonostante il mio inglese che migliora di giorno in giorno e Sandro che lo parla benissimo, per fortuna una di queste (Lina) parlava la nostra lingua per essere stata sposata in Italia per qualche anno.

Dopo un po si torna a casa per una doccia ed alle 22 usciamo di nuovo per incontrare gli amici di Sandro, ovvero la sua amica Tamila ed il fidanzato di lei, Sacha (diminutivo di Alexander). Non sapendo di preciso cosa fare siamo andati sul sicuro, andandoci a prendere una birra in un pub ed ho scoperto che a 30 metri dal nostro appartamento c’era uno dei pub migliori di Kiev, l’O’Brien's.

La serata è proseguita con un giro in auto per la città, fino ad arrivare nei pressi del museo della seconda guerra mondiale dove siamo scesi a fare una passeggiata e vedere qualche residuo bellico (elicotteri e carri armati), nonché la gigantesca statua della madrepatria. Dovendo gli amici lavorare il giorno seguente ed essendo noi un po stanchi per il viaggio, a mezzanotte e trenta ci siamo fatti accompagnare a casa e dopo un paio d’ore di internet, per tenermi collegato con l’Italia (avevo portato il netbook), sono andato a dormire.



Itinerario di viaggio


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Aggiornato: 23.03.11