Martedì 17 Agosto

Al risveglio, verso le 10, una brutti sorpresa: mancava l’acqua in bagno. Mando un messaggio alla figlia di Svetlana, la padrona di casa, ma lei non mi sa dire niente di preciso eccetto che controllerà. Ci diamo una lavata in cucina, facciamo colazione ed alle 13:30 decidiamo di uscire per andare in spiaggia, all’Hydropark.

Questa volta cambiamo spiaggia a differenza della volta scorsa e devo dire che nonostante l’acqua fosse sempre la stessa marrone di sempre, la spiaggia era molto più bella e senza traccia dei fastidiosi sassi che avevamo trovato il primo giorno. Nonostante fosse martedì c’era tantissima gente ma per lo più famiglie con bambini e pochissime ragazze degne di nota per due giovani latin lovers italiani.

Alle 17:30, dopo quattro ore sotto il sole dell’ennesima giornata di caldo infernale decidiamo che può bastare e torniamo a casa. L’acqua che la mattina non usciva dai rubinetti del bagno, per fortuna era ritornata e ci ha evitato di doverci lavare nel lavandino della cucina. Alle 18:30 avevo appuntamento con Katerina, a cui dovevo portare un cd di Celentano (da noi non si ascolta da secoli ma in Ucraina va ancora forte) e dovendo anche mangiare le ho chiesto di accompagnarmi al Puzata Hata.

Finito di mangiare e consegnato il preziosissimo dono dall’Italia, alle venti ho salutato Katerina ed ho raggiunto Sandro. Passeggiando per Kreshatik vediamo prima poche e poi sempre più numerose persone con maglie e sciarpe della Dinamo, squadra di Kiev, in cui milita tra l’altro l’ex bomber rossonero Andriy Shevchenko. Incuriositi dalla folla che camminava tutta nella stessa direzione, decidiamo di seguirla e raggiungiamo lo stadio V. Lobanovsky che era a due passi dal Maidan Nezalezhnosti, la piazza principale di Kiev.

Arrivati allo stadio abbiamo capito cosa ci fosse quella sera, il preliminare di champion’s tra Dinamo Kiev ed Ajax che sarebbe iniziato alle 21:45. Avevamo un quarto d’ora per cercare il modo di entrare ma alle biglietterie non ci si capiva nulla ed anzi sembrava addirittura che avessero terminato i biglietti. Non ci siamp preoccupati più di tanto ed abbiamo fatto il giro dello stadio, trovando dei punti in cui si vedeva qualcosa all’interno. Non c’era copertura che impedisse di vedere la partita ma solamente delle piante ed attaccandosi alla recinzione si riusciva a vedere abbastanza bene anche se da parecchio lontano. Ad impedire alla gente di attaccarsi alla recinzione c’erano però dei severissimi poliziotti con i cani che passeggiavano tutto intorno e ci facevano nemmeno avvicinare al recinto ma dovevamo lasciare loro lo spazio per camminare, di almeno un metro.

Dopo un po che allungavamo il collo per vedere qualche scorcio di partita abbiamo deciso di andare al pub a farci una birra e all’O’Brien abbiamo trovato tutti i televisori sintonizzati sulla sfida del Lobanovsky Siamo tornati all’appartamento poco prima di mezzanotte e dopo le solite due ore di internet me ne sono andato a letto.



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Aggiornato: 23.03.11