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Venerdì 8 Ottobre
Nonostante siamo partiti l’otto di ottobre, la vacanza è nata in un caldo giorno di luglio, quando girando nel sito della Wizzair, trovai un comodissimo volo Forlì-Budapest alla bellezza di 20 euro. Anche gli orari erano perfetti perché, con la partenza alle 22:30 del venerdì ed il ritorno alle 22 del lunedì, ci avrebbe permesso di lavorare tutta la settimana e chiedere solamente il lunedì di ferie.
Con questi presupposti è stato facilissimo trovare in Mattia ed Andrea, colleghi di lavoro, due pronti compagni di viaggio a cui si è aggiunto dopo pochi giorni anche Maurizio. Al 10 di luglio la formazione ufficiale era: Andrea, Mattia, Maurizio ed io e così è rimasta per 3 mesi, fino ad una settimana prima della partenza, quando, per problemi di lavoro, Andrea e Maurizio hanno dovuto rinunciare e si è aggiunto Stefano.
Dato che non ero mai stato nella capitale ungherese, nelle settimane precedenti la partenza mi sono documentato su tutto, dai monumenti ai luoghi di divertimento, dalle chiese ai night club, cercando informazioni su internet ma sopratutto amicizie nei vari social network.
Una cosa straordinaria, che ha del miracoloso, è avvenuta giusto una decina di giorni prima di partire. Dopo 3 anni di assenza, è tornata su skype Adèl, una cara amica magiara che vivendo a Budapest e parlando italiano mi è stata utilissima dell’organizzazione del viaggio. Ho potuto chiedere a lei tutto quello che mi serviva sapere e mi ha addirittura prenotato il taxi che dal Ferihegy 1 ci avrebbe portato in città (Barát Taxi, 3600 huf).
Siamo arrivati finalmente al giorno della partenza, venerdì 8 ottobre. Dopo aver lavorato regolarmente fino alle 18, alle 19 ci troviamo a casa mia, comoda sia per Stefano che per Mattia e poco dopo partiamo alla volta dell’aeroporto Federico Fellini di Forlì. Copriamo i 198 km (180 di autostrada) in due ore nette e quando siamo arrivati mi sembrava di essere a casa, sia perché lo scalo forlivese è poco più grande di una casa e sia perché sono partito tante volte da lì ed ho bellissimi ricordi.
Dopo aver parcheggiato in mezzo alle case che “ho visto crescere”, a qualche centinaio di metri (è una zona molto tranquilla e non è successo mai niente alle nostre auto), alle 21:30 siamo entrati in aeroporto. Nessun problema con i controlli e alle 22:48 siamo decollati.
Abbiamo toccato il suolo ungherese dopo 63 minuti di volo e quando siamo usciti dall’aeroporto non sapevamo dove trovare il taxi prenotato. Per fortuna dopo 15 minuti mi squilla il telefono ed era proprio il tassista che ci stava cercando. Siamo partiti dal Ferihegy a mezzanotte e trenta e la prima cosa che ho fatto è stata chiamare quelli dell’ostello perché dovevano consegnarmi le chiavi.
Quando la persona al telefono mi ha detto di passargli il tassista sentivo già puzza di bruciato ma quando siamo arrivati a destinazione ne ho avuto la conferma. Non eravamo in Asboth Utca 17 ma da un’altra parte che dovevo ancora capire e la cosa mi ha fatto un po incazzare perché avevo preparato la mappa della città con tutti gli indirizzi utili.
Se prima ero un po incazzato, quando quel figlio di puttana dell’agenzia ci ha mostrato la camera e ci ha chiesto i soldi non ci vedevo più dalla rabbia. Nonostante avessi mandato una mail per chiedere di cambiare le due doppie con bagno in una tripla (sempre con bagno) nessuno mi aveva risposto ma evidentemente l’avevano ricevuta perché la camera assegnataci era proprio una e con tre letti. Questi stronzi però hanno aggiornato solo la camera e non l’importo che dovevamo pagare che sarebbe dovuto essere molto inferiore: la tripla veniva 93 euro (3 persone x 3 giorni) contro le 187 della vecchia prenotazione.
Se qualcuno si trovasse in questo sito, tramite google, cercando CITY HEART GUESTHOUSE BUDAPEST oppure BASILICA HOSTEL (www.basilicahostel.com), sappia che sono dei ladri, figli di troia.
Appena uscito quel bastardo che ci doveva consegnare le chiavi abbiamo preso possesso della camera, molto spaziosa e molto alta, tanto che avevano fatto un soppalco di legno in cui avevano messo due letti. Visto che Mattia ha detto subito di volere uno dei letti in alto, ho concordato con Stefano che l’altro era per lui ed io mi sarei messo nel matrimoniale sotto di loro. C’era anche un televisore senza antenna ed un computer del 1990 con un monitor crt da 15 che ovviamente non si accendeva nemmeno e non so che cavolo stesse a fare.
Alla una e trenta finalmente siamo usciti ed abbiamo deciso di andare a vedere la via turistica per eccellenza, Váci utca. Grazie alla mia accuratissima mappa ci abbiamo messo poco per trovarla ma siamo rimasti molto delusi nel vedere che non c’era assolutamente nessuno. A dire il vero qualcuno c’era, le signorine davanti ai night club che invitavano ad entrare per bere qualcosa ma di farci rubare altri soldi proprio non ne avevamo voglia.
Dopo la delusione di Váci cambiamo zona e porto gli amici in Andrássy per poi prendere Nagymezo, la via dei locali. Ormai erano quasi le 2:30 e dopo essere passati davanti a Moulin Rouge, B-Seven ed Instant abbiamo deciso che era ora di andare a dormire. L’unica cosa positiva della serata è stata l’aver trovato al primo colpo, senza girare troppo, i punti di interesse che avevo segnato sulla mappa.
Alle 3:15 siamo tornati all’appartamento per metterci a letto una mezz’ora più tardi.
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