Lunedì mattina siamo usciti alle 11 e la prima tappa è stata il "Coffee & Go" dove c'era Toma, la ragazza che parlava italiano. Gli amici dovevano fare colazione ma io, mentre li aspettavo, l'avevo fatta in appartamento. Il programma della giornata prevedeva la visita alle chiese del circondario, ovvero Santa Sofia, San Michele e Sant'Andrea che erano tutte nel raggio di 7-800 metri. Abbiamo iniziato a mezzogiorno con la più vicina (S.Sofia) ma la biglietteria era vuota e c'era un biglietto scritto in cirillico molto simile ad un "torno subito". Ho chiesto ad una ragazza in fila con noi e questa mi aveva dato conferma di quello che pensavo. Dopo qualche minuto di attesa ce ne siamo andati, con l'intenzione di tornare più tardi. Il freddo quel giorno si faceva sentire più che nei precedenti ed ogni volta che tiravo fuori le mani dalle tasche per fare ua foto, mi si gelavano. Di sole neanche l'ombra (bella questa) ma a differenza del giorno prima non c'era quell'umidità spaventosa ed era relativamente asciutto. Un termometro della piazza, la mattina segnava 2 gradi ma dove ci trovavamo in quel momento era sicuramente più freddo. Abbiamo proseguito il nostro cammino verso la chiesa di Sant'Andrea passando per i venditori di souvenir che facevano a gara per mostrarci matrioske ed oggetti del vecchio regime. Credevo ci fossero solo d'estate ma evidentemente sono sempre lì. Sono curioso però di vedere quando ci sono 20 gradi sottozero se ci sono ancora. Siamo passati davanti al palazzo di un ministero, credo del'interno, ed abbiamo proseguito fino ad arrivare alla vicina chiesa di S.Andrea che ricordavo essere stata oggetto di lavori di ristrutturazione in agosto. In effetti era chiusa e l'abbiamo potuta ammirare solo dall'esterno. Non capisco perché sia tanto famosa e nominata in tutte le guide di Kiev. Era una bella chiesa, non grandissima e con nulla di particolare all'interno. Forse lo scoprirò nel prossimo viaggio. A quel punto siamo tornati indietro e dopo due tentativi andati a vuoto, siamo riusciti finalmente a visitare San Michele (o Mihaylivska come la chiamano loro). La chiesa era circondata da delle mura ed all'esterno c'era una grande piazza, quasi la fotocopia di quello che si trovava alla fine della via, con Santa Sofia. La porta d'ingresso era affollata di anziane mendicanti e dentro al complesso c'erano, non solo la chiesa ma anche edifici che probabilmente ospitavano abitazioni dei religiosi o luoghi di preghiera non accessibili al pubblico. La chiesa era molto bella con i suoi colori bianco e celeste delle pareti esterne misti all'oro dei capitelli e delle cupole. All'interno era molto scura e la principale fonte di luce era data dalle candele che tutti i fedeli accendevano. C'erano tanti dipinti (tutte le pareti erano affrescate) e molto oro anche nelle decorazioni delle icone sacre. Dopo un rapido giro ed un paio di foto rubate (non si poteva fotografare) siamo usciti ed abbiamo incontrato Adriano e Nazzareno di cui avevamo preso le tracce. A quel punto siamo andati tutti insieme alla cattedrale di Santa Sofia (Sofiivskaya). Alessandro ed Albano, arrivati alla via che conduceva all'appartamento, ci avevano lasciato mentre noi siamo tornati e questa volta la biglietteria era regolarmente aperta. C'erano tre biglietti diversi a seconda di quello che si desiderava vedere: ingresso semplice per 3 grivna, 20 per la chiesa e 5 per la torre campanaria. Essendo il totale il corrispettivo di 2,5 euro non abbiamo badato a spese ed abbiamo preso tutto. Della chiesa si potevano visitare sia il piano terra che il piano superiore e non so per quale motivo ma c'era sempre una custode che ci teneva d'occhio. Come uscivamo dalla vista di una entravamo nel campo visivo della collega, sembrava quasi un gioco. Per fortuna era solo una chiesa altrimenti ci avrebbero messo guardie armate ed agenti del Kgb. Tutta quella sorveglianza ha avuto un risultato però: per non sentire discussioni avevamo rinunciato a fare le foto. Una cosa che mi ha colpito della chiesa è la sua pavimentazione. Tutto il pavimento, compese le scale, sia nel piano inferiore che nel superiore era completamente fatto di piastrelle di ferro. Mai vista una cosa del genere! Usciti dalla chiesa siamo saliti anche nella torre del campanile e devo dire che arrampicarsi in quelle scale non è stato per niente facile. Oltre ad avere gli scalini più alti del mondo, in certi punti bisognava piegarsi perché l'altezza del soffito non consentiva di camminare in posizione eretta. Arrivati sopra c'era un bellissimo panorama ma anche un freddo tagliente che, dopo il tempo di due foto, ci ha fatto fuggire immediatamente. Alle 15 siamo scesi verso l'appartamento (a due passi dalla chiesa) e subito usciti per andare a pranzo da Puzata Hata. Finito di mangiare abbiamo fatto un gito in Kreshatik e dopo essere stato raggiunto da Katerina per un saluto, alle 17 siamo ritornati a "casa". Dopo due ore di relax trascorse a scrivere cartoline, alle 19 siamo usciti di nuovo passando prima di tutto alle poste, per imbucarle. Alessandro ha potuto controllare come lavoravano i colleghi ucraini ed io spedire le cartoline per gli amici sparsi per l'Europa. Ormai c'era aria di ritirata, di fine vacanza e con il morale bassissimo siamo andati a mangiare nel centro commerciale, approfittando anche per salutare Toma, la nostra amica barista. Avendo la sveglia alle 3, io, Alessandro ed Albano ci siamo ritirati alle 22 mentre Adriano e Nazzareno hanno fatto serata in qualche locale. Inarrestabili! Le foto del giorno Clicca per ingrandire e leggere il commento |
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