Ci siamo svegliati con calma, vero le 10:45, e dopo aver fatto colazione ed acceso un po il computer, alle 12:40 siamo usciti per andare in spiaggia. Ovviamente non parliamo di mare, perché Kiev ne è sprovvista, ma sulle rive del Dnipro e più precisamente all’Hydropark. Già da qualche tempo nei nostri telegiornali si parlava del caldo record nell’est Europa e degli incendi di Mosca ma non pensavo che anche a Kiev ci fosse una situazione così drammatica. Un caldo che definire eccezionale era riduttivo e in tutti i termometri che abbiamo visto la prima cifra era sempre il 4. Credo di non aver mai sofferto così, nemmeno nel sud della Spagna che è stata la vacanza in cui mi sono spinto più a sud e pensare che Kiev, come latitudine, si trova all’altezza di Varsavia, Berlino, Amsterdam e Londra, quindi non proprio città del sud. Siamo arrivati all’Hydropark alle 14:30 e non sapendo bene dove andare abbiamo chiesto ad un ragazzo che passava da quelle parti. Questo, andando nella stessa direzione, ci ha accompagnato per un sentiero in mezzo alle piante fino ad arrivare al fiume. La spiaggia era di sabbia ma in mezzo all’acqua c’erano delle pietre fastidiose. Gente ce n’era ma non tantissima e soprattutto, c’erano dei cani che giravano tranquilli, facendo anche il bagno ogni tanto. Il ragazzo che ci aveva accompagnato, con cui nel frattempo avevamo fatto amicizia, si era steso vicino a noi e tutti e tre eravamo vicini ad una coppia di signori molto socievoli (la moglie anche abbastanza carina). Il ragazzo che era con noi, conoscendo l’inglese, faceva da traduttore ed abbiamo passato parecchio tempo a parlare del più e mentre questi ogni tanto ci offrivano qualcosa da bere o mangiare. Se stavamo un altro po a parlare ci avrebbe offerto anche la moglie. L’acqua del fiume non era delle più pulite ma la cosa inquietante era il suo colore non proprio azzurro ma con delle sfumature sul verde/marrone. La temperatura, nonostante si trattasse di un fiume, era più che buona anche perché con i 100 gradi dell’aria si sarebbe scaldata per forza. Dopo un po che stavamo al sole, ci siamo andati a rifugiare all’ombra delle piante e quando erano le 17:15 abbiamo deciso che poteva bastare. Siamo tornati in centro, con l’economicissima metropolitana, e prima di tornare in appartamento siamo passati al Billa di Kreshatik per comprare qualcosa da mangiare. Alle 18:30 ci siamo finalmente potuti fare una doccia e siamo rimasti in casa fino alle 20:40 quando ci sono passati a prendere Tamila e Sacha per andare a cena fuori e più precisamente in un ristorante tipico ucraino. Prima di andare al ristorante, siamo passati a prendere Katya, un’amica di Tamila, e per fortuna che il tragitto non è stato lungo perché dietro quell’auto (Peugeot 206) le mie gambe proprio non ci stavano. Il ristorante era molto carino già dall’esterno e ad accoglierci c’era una signora in abito tradizionale con una vassoio pieno di bicchierini con qualche alcolico imprecisato. Se è una loro tradizione, va rispettata.. beviamo pure! All’interno del ristorante c’era un atmosfera molto bella con luci non altissime, un gruppo che suonava e sopratutto l’arredamento con lunghe tovaglie, molti tendaggi e tanti oggetti su mensole appese al mure. In una stanza abbiamo visto addirittura dei copri sedia in un folto pelo bianco, sicuramente morbidi ma non molto estivi. Per quanto concerne il cibo non posso che ripetere quello che ho sempre detto: a me la cucina ucraina piace moltissimo. Tra i piatti a menù c’erano i famosissimi pelmeni e vareniki, nonché deruny, kotleta, Borsch e l’immancabile uzvar come bevanda. A mezzanotte, finito di mangiare, siamo andati in un locale di karaoke dove abbiamo bevuto qualcosa ed ascoltato le performance canore degli altri clienti fino alle 2 quando siamo stati riaccompagnati in centro. A questo punto il dramma, perché Sandro non trovava il marsupio e dopo aver chiamato gli amici facendoli ripassare al karaoke, abbiamo aspettato più di un’ora ma alla fine tutto si è risolto nel migliore dei modi: marsupio ritrovato! Rientriamo in appartamento quando sono ormai le 3:20 e per le quattro si era a letto. Clicca per ingrandire e leggere il commento |
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